“Munnezza” in trasferta da Napoli in Olanda

Pubblicato il 10 Gennaio 2012 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA
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Rifiuti a Napoli (Lapresse-giugno 2011)

NAPOLI – La “munnezza” di Napoli va in trasferta in Olanda, come ha fatto già la Svezia: partono 3 mila tonnellate di rifiuti dalla città guidata da Luigi de Magistris a bordo della nave ‘Nordstern’ che salpa dal molo 44 del porto.

E’ previsto il trasferimento di un carico alla settimana: circa 3.000 tonnellate di rifiuto secco a viaggio per un costo, secondo il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, di circa 109 euro a tonnellata. Complessivamente dovrebbero essere trasferite all’estero circa 100mila tonnellate di rifiuti: ”Questo ci consentirà di liberare gli impianti Stir”, ha detto il neo presidente della Asia (l’Azienda speciale di igiene ambientale del Comune di Napoli), Raffaele Del Giudice, sottolineando che all’estero andranno sia parte dei rifiuti di Napoli che quelli della provincia.

In tutta la Campania si producono in media circa 7200 tonnellate al giorno di spazzatura, 1300 quelle prodotte nella sola città di Napoli dove la differenziata, come ha confermato  il vicesindaco Tommaso Sodano, si attesta intorno al 25 per cento. Percentuale molto lontana da quella registrata, ad esempio, a Salerno.

Ogni nave che partirà dal molo 44 dello scalo di Napoli porterà via l’equivalente di circa tre giorni di produzione nel capoluogo partenopeo. Per la rimanente parte della produzione anche degli altri Comuni della provincia napoletana bisognerà fare ricorso alle strutture e ai canali di sempre. Ma si punta anche al trasferimento della spazzatura così come prelevata dai cassonetti.

Per il sindaco De Magistris il trasferimento via mare oltre i confini di Italia della spazzatura rappresenta ”un fatto storico realizzato in poco tempo grazie a uno straordinario lavoro fatto da tutte le istituzioni: Comune e Provincia di Napoli, Regione Campania, Autorità portuale”. Negli anni passati i rifiuti hanno viaggiato alla volta della Germania a bordo dei convogli ferroviari. Trasferimenti utili ma, a giudizio di Cesaro, ”bisogna puntare sulla filiera corta”, realizzando impianti in loco.