Roma, arrestato re “truffa dello specchietto”: simulava di essere colpito e chiedeva danni, decine di vittime in 4 anni

Roma, arrestato il re dellla "truffa dello specchietto". In diversi quartieri simulava di essere colpito e chiedeva poi danni economici. Decine di vittime in 4 anni.

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Aprile 2022 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
polizia, foto ansa

Roma, arrestato re “truffa dello specchietto”: simulava di essere colpito e chiedeva danni, decine di vittime in 4 anni (foto Ansa)

Un uomo dall’apparenza innocua si era inventato un modo per chiedere soldi agli automobilisti. L’uomo fingeva di essere stato colpito con lo specchietto dell’auto. Poi chiedeva centinaia di euro di danni agli ignari automobilisti minacciando le sue amicizie con i Casamonica. E’ accaduto a Roma per quattro lunghi anni. Almeno una decina le vittime a Roma sud tra i quartieri di Garbatella e Ostiense.

Simulava di essere colpito con lo specchietto, poi chiedeva i danni

L’uomo è realmente legato con la famiglia Casamonica. Nel suo passato si contano infatti anche rapine. Gli agenti lo hanno fermato nella sua casa. Gli contestano i nuovi reati che sono finiti per essere cumulati con quelli vecchi. L’arrestato che si trovava già in regime di sorveglianza speciale ora dovrà scontare altri quattro anni di carcere. Malgrado le restrizioni imposte usciva di casa per colpire i malcapitati automobilisti o scooteristi occasionali che gli finivano sotto tiro.

L’ultimo episodio, l’uomo ha provato a metterlo a segno solo qualche settimana fa. La Polizia lo stava pedinando per avere una conferma che stesse usando le stesse modalità usate in passato ed ha assistito ad uno dei suoi “colpi”. Nel 2019 infatti, l’uomo era stato condannato per aver commesso già una decina di reati simili. 

“La truffa dello specchietto” 

La tecnica usata era sempre la stessa. Si tratta della ormai nota “truffa dello specchietto”. L’uomo simulava di essere stato colpito a piedi sul ciglio della strada o a bordo di un’auto o di una moto. Da qui partivano le richieste: “Dammi un centinaio di euro senza che ci mettiamo a fare la contestazione” diceva l’uomo.

In molti ci cascavano, alcuni si rifiutavano. Per quest’ultimi scattavano le minacce sia verbali sia fisiche. “Tu non sai chi ho dietro le spalle io” diceva alle sue vittime. Si vantava di conoscere i Casamonica e diceva di appartenere al clan. Ad alcune diceva di essere “il padre di un pugile campione del mondo” e minacciava di spaccare la faccia. Chi provava a rifiutarsi, in molti casi finiva per andare al bancomat più vicino per prelevare i soldi che poi venivano consegnati in modo da evitare problemi.