Roma, professori barricati a scuola e 5 in condotta a chi occupa

Pubblicato il 19 Novembre 2009 - 12:21 OLTRE 6 MESI FA

A Roma, quei studenti che hanno tentato di occupare il liceo Anco Marzio di Ostia avranno il cinque in condotta. La minaccia verso quegli studenti che nei giorni scorsi avevano protestato contro i provvedimenti del governo in materia di istruzione, arriva dal preside dell’istituto. Stessa minaccia anche dal preside del liceo scientifico Newton, che sta chiedendo le adesioni a un documento anti-occupazioni ai dirigenti scolastici. Cancelli chiusi con catene anche al Morgagni di Monteverde per impedire agli studenti di entrare a occupare il liceo tra le altre iniziative: insomma, presidi e professori della capitale si stanno mobilitando per impedire le occupazioni e quindi lo stop delle lezioni.

Rischiano sanzioni fino al 5 in condotta alcuni studenti del liceo classico Anco Marzio di Ostia per aver tentato di occupare. La ventina di studenti,  hanno fallito la missione a causa di due professoresse che erano entrate a scuola per convincere gli studenti a desistere e per l’intervento dei carabinieri che hanno fatto uscire i ragazzi. Tutto si era svolto, comunque, senza tensioni secondo la vice-preside dell’Anco Marzio, professoressa Margherita Rauccio che conferma l’ipotesi di sanzionare alcuni studenti col 5 in condotta. «È una tra le ipotesi su cui discuteremo nel prossimo consiglio d’istituto – dice la vicepreside – ne abbiamo parlato anche con i ragazzi che con il loro comportamento sono venuti meno ai regolamenti scolastici». Una sanzione che, se approvata «non rappresenta certamente una tragedia per i ragazzi perché siamo al primo quadrimestre e avrebbero tutto il tempo di recuperare», continua Rauccio.

«Ci siamo rimasti male di fronte al loro comportamento perché, a parte che erano appena una ventina, noi abbiamo sempre cercato di avere un dialogo con gli studenti, siamo sempre stati dalla loro parte anche sulle loro battaglie ma sempre nel rispetto della legalità. Gli stessi genitori hanno chiesto di mantenere un atteggiamento duro verso questi comportamenti». Opposta la versione degli studenti. «Abbiamo invitato le insegnanti ad uscire dalla scuola visto che era in corso un’occupazione – ribattono – la preside, invece, ha avuto subito un atteggiamento intimidatorio nei nostri confronti. Agli studenti che dovessero essere colpiti dal 5 in condotta va tutta la nostra solidarietà».

Intanto al Tasso, liceo storico romano, l’occupazione è durata una settimana e si è da poco conclusa, così come in altri licei quali il Manara e il Cavour.

Al Morgagni invece i professori si sono barricati all’interno per impedire l’occupazione. Gli studenti erano di fuori e gridavano: «fateci entrare», bussando invano alle porte della scuola. I professori hanno giocato d’anticipo ed hanno vinto la battaglia: gli studenti hanno infatti temporaneamente desistito ed accettato una «tregua momentanea». Secondo alcuni insegnanti si tratta di un metodo che potrebbe servire da esempio anche in altre scuole: già il 16 novembre scorso gli stessi docenti e la preside erano entrati all’alba nell’istituto sbarrando i cancelli per evitare i propositi di occupazione, appresi attraverso gli appuntamenti che gli studenti si erano dati su Facebook. Gli studenti spiegano la tregua momentanea che si è raggiunta: «Abbiamo concordato con la preside – hanno detto – di garantire le lezioni per coloro che vorranno farle, gli altri si riuniranno assemblea, quindi per ora non occuperemo». Oltre agli applausi, la presidenza del liceo ha ricevuto anche delle critiche : per un genitore, gli studenti sono stati privati del «diritto allo studio».