Scala, standing ovation per Mandela. In piazza la “contro-Traviata”

MILANO – La Scala di Milano ha aperto la sua stagione lirica, tradizionalmente nella sera di Sant’Ambrogio, con la Traviata di Giuseppe Verdi. La rappresentazione è stata preceduta da un momento di celebrazione per Nelson Mandela: un minuto di silenzio, preceduto da un applauso e da una standing ovation con tutto il pubblico in piedi.

Il direttore d’orchestra, Daniele Gatti, non ha fatto in tempo a terminare il proprio annuncio: “La città di Milano e il Teatro alla Scala desiderano ricordare Nelson Mandela, uomo straordinario”. Ed è scoppiato un fragoroso applauso per l’eroe anti-apartheid. “Volevo chiedere un minuto di silenzio – ha poi proseguito Gatti – ma questo applauso è stata la testimonianza più grande per un uomo che ha dimostrato l’umanità più viva”. A segnalare la fine dei sessanta secondi di silenzio sono intervenute le note dell’Inno nazionale con un altro lungo applauso al termine dell’esecuzione.

La parata di vip e politici ha visto sfilare all’ingresso il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e quello della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, ma non il premier Enrico Letta. Assenti anche la presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni.

Hanno preso parte all’evento invece anche il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il commissario del Padiglione Italia di Expo 2015 Diana Bracco. Poi Piergaetano Marchetti e il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, il ministro alla Cultura Massimiliano Bray, l’ex premier Mario Monti, lo stilista Giorgio Armani, l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, il Commissario Unico di Expo 2015 Giuseppe Sala e il magistrato Francesco Saverio Borrelli e l’ex ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera.

Pochi vip e tanti politici mentre fuori nella piazza antistante il Teatro si sono creati vari momenti di tensione. I Cub hanno infatti allestito un palco e messo in scena una contro-opera intitolata “La Traviata Italia”.  Voce narrante era un Giuseppe Verdi che leggeva una parodia della trama dell’opera, paragonandola alla vicenda di Silvio Berlusconi.

Momenti di tensione si sono creati quando in piazza è accorso anche un gruppetto di giovani di Forza Italia con l’intenzione di contestare le autorità, come il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Il loro arrivo però ha scatenato le proteste del resto dei manifestanti che hanno tentato di accerchiarli. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che scortavano i giovani azzurri che si sono subito allontanati.

E’ stata una Prima d’eccezione quella di stasera, che ha infranto molti tabù in un clima piuttosto teso. In scena infatti per la prima volta c’è stata la Traviata, di Giuseppe Verdi. Una scelta che forse serve anche a compensare le polemiche di un anno fa quando ad aprire la Stagione scaligera fu scelta un’opera di Wagner, nell’anno del centenario di Giuseppe Verdi. Si tratta dell’ultima inaugurazione dell’era Lissner che a settembre andrà a dirigere l’Operà di Parigi. ”Non sono io che devo fare il bilancio di questi anni – ha osservato il sovrintendente della Scala – ho cercato di aprire il teatro a tutti, sopratutto ai giovani, ho portato un nuovo repertorio e grandi artisti”, direttori come Daniel Baremboim ”un vero intellettuale e questo teatro ha bisogno di una riflessione musicale sul mondo di oggi”.

Lissner ha ribadito che è ”importante imparare dal passato ma bisogna anche guardare al presente e al futuro. Siamo in un momento di difficoltà, violento e il teatro deve essere il luogo si fanno domande sul mondo”.

 

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