Sondaggio, diffamazione: giornali chiusi, multe salate. Pene troppo severe?

Pubblicato il 22 Ottobre 2012 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Sallusti

ROMA – La Commissione Giustizia del Senato si appresta a votare un numero sterminato di emendamenti e subemendamenti al “disegno di legge sulla diffamazione“. Molti di questi sembrano prevedere delle vere e proprie punizioni alla stampa. Se la legge verrà approvata con queste modifiche, pur abolendo il carcere per salvare Sallusti disarticolerà, demolendolo, un sistema di pesi e contrappesi, che ha retto per oltre 60 anni, tutelando gli interessi economici degli editori, senza penalizzare eccessivamente i giornalisti e tenendo nel giusto conto le ragioni dei diffamati.

  • Il giornalista che diffama deve essere interdetto dalla professione da uno a tre anni oppure per sempre e se il giornale lo fa scrivere deve essere chiuso.
  • Le rettifiche devono essere pubblicate in prima pagina, essere lunghe il doppio del pezzo diffamante, occupare il 20% della pagina e rimanere lì fisse per un’intera settimana.
  • L’editore deve vigilare sui giornalisti perché non diffamino e non è obbligato a farsi carico delle pene.
  • Se decide comunque di farlo, in caso di diffamazione, deve pagare multe fino a 750mila euro (se un giornalista diffama o il direttore non rettifica) e restituire i contributi per l’editoria, con il rischio di perderli per sempre.

Blitz quotidiano vi chiede: diffamazione, giornali chiusi, multe salate. Pene troppo severe?

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