Sorbolo, operaio muore schiacciato da contenitore di mangime per animali: Andrea Recchia travolto da 14 quintali

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 7 Maggio 2021 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA
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Sorbolo, operaio muore schiacciato da contenitore di mangime per animali: Andrea Recchia travolto da 14 quintali (foto ANSA)

Andrea Recchia, un operaio di 37 anni, è morto travolto da un contenitore dal peso di diversi quintali pieno di mangime per animali in un’azienda di Sorbolo, in provincia di Parma.

E’ questa, secondo una prima ricostruzione, la dinamica di un incidente sul lavoro avvenuto ieri sera, 6 maggio, intorno alle 21.30, costato la vita all’operaio originario della Basilicata. L’incidente è avvenuto in un’azienda di mangimi di Sorbolo, comune della bassa parmense. 

Operaio travolto da contenitore di mangime per animali a Sorbolo

La vittima stava movimentando alcuni sacchi di mangime con il suo muletto e con il mezzo ne avrebbe inavvertitamente rotto uno. A quel punto l’operaio sarebbe stato travolto da 14 quintali di mangime. I soccorsi dei colleghi e poi i tentativi di rianimarlo da parte dei medici del 118, sono durati a lungo ma sono stati vani. Per l’operaio non c’è stato nulla da fare. 

La Procura di Parma ha avviato indagini sulla morte di Andrea Recchia. Il corpo dell’uomo sarà sottoposto nei prossimi giorni ad autopsia. L’area dell’incidente nello stabilimento di Chiozzola di Sorbolo è stata posta sotto sequestro.

Andrea Recchia, il ricordo dalla città natale di Montalbano Jonico

“Un ragazzo simpatico e solare, così lo ricorderemo”. Lo ha scritto, in un post su Facebook, Piero Marrese, sindaco di Montalbano Jonico (Matera), cittadina lucana di cui era originario Andrea Recchia, l’operaio morto a Sorbolo.

“Esprimo – ha aggiunto il primo cittadino – la mia vicinanza e quella di tutta la comunità montalbanese alla famiglia Recchia per l’improvvisa quanto inaspettata perdita di Andrea a causa di un incidente sul luogo di lavoro. Purtroppo il momento che stiamo attraversando non consente di stare vicini fisicamente alla famiglia, pertanto – ha concluso – lo faremo attraverso i nostri pensieri e le nostre intenzioni personali”.