TORINO – “Ad un certo momento eravamo tutti affascinati da Stamina“. A parlare è Paolo Peveraro, ex assessore al bilancio della Regione Piemonte, testimoniando per conto dell’accusa al processo a Torino, in cui Davide Vannoni è imputato per tentata truffa. Nel 2006, il padre del metodo Stamina aveva chiesto alla Regione Piemonte un finanziamento pubblico per lo sviluppo della metodica. Oltre a Peveraro sono stati sentiti come testimoni molti esponenti dell’ex giunta di centrosinistra guidata da Mercedes Bresso. Si tratta di Andrea Bairati, ex assessore alla Ricerca, Eleonora Artesio, ex assessore alla Sanità, Mario Lombardo, uno dei più noti dirigenti della sanità piemontese e Vittorio Demicheli, ex direttore generale della Sanità regionale
“Avevo visto nell’ufficio di Vannoni – ha raccontato Peveraro – un filmato che mostrava malati che miglioravano e, anche per ragioni di famiglia, ne rimasi impressionato. Mi sembrava miracoloso“.
In un primo tempo la Regione accantonò 500 mila euro da mettere a disposizione di Vannoni. Poi, dopo una relazione dell’Assessorato alla Ricerca, che parlava di “inadeguatezza del procedimento”, l’iter fu bloccato. Ottavia Giustetti sul quotidiano la Repubblica riporta ampi stralci dell’udienza.
“Questo accadde – ha spiegato Peveraro – perché poi la legge sulla ricerca sembrava alla presidenza e all’assessore alla ricerca più coerente rispetto al progetto che si immaginava di dovere finanziare. Per me il progetto di Vannoni era affascinante, ero impressionato dai risultati che mi erano stati mostrati”.
“Mi sento di escludere – ha aggiunto Peveraro – di avere avuto pressioni nel periodo di discussione della legge finanziaria da parte di Vannoni. Ci fu la discussione del bilancio di previsione per il 2007 e in consiglio regionale furono presentati vari emendamenti da vari gruppi. Ne parlava anche il consigliere Burzi, capogruppo di Forza Italia. Dicevano di iniziare a fare una valutazione e se poi ci fossero state le condizioni di erogazione del finanziamento si sarebbe proceduto”.
Intanto resta valido il sequestro delle cellule e apparecchiature Stamina agli Spedali Civili di Brescia. Il Tribunale del Riesame di Torino ha confermato il blocco per almeno altri 20 giorni, dichiarando l’incompetenza funzionale del gip.
Il tribunale del Riesame, presieduto da Cristina Domaneschi, ha infatti accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Raffaele Guariniello. La questione dell’incompetenza funzionale si riferisce al fatto che doveva essere un gup (giudice per l’udienza preliminare) e non un gip (giudice per le indagini preliminari) a firmare il provvedimento di sequestro perché per Davide Vannoni, il padre della metodica Stamina, la Procura aveva già chiesto il rinvio a giudizio.
Il sequestro, comunque, in base al codice resta in vigore ancora per 20 giorni. Il tribunale del Riesame ha disposto l’invio degli atti all’ufficio dei gip/gup del Palazzo di Giustizia di Torino per le nuove determinazioni.