Statali, al via gli esuberi per 7.800 tra dipendenti e dirigenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2013 - 09:31 OLTRE 6 MESI FA
Statali, al via gli esuberi per 7.800 tra dipendenti e dirigenti

Statali, al via gli esuberi per 7.800 tra dipendenti e dirigenti

ROMA – Settemila e 400 dipendenti, più altri 400 dirigenti. Sono in tutto 7.800 gli “esuberi” della Pubblica amministrazione individuati dalla spending review dei tempi di Mario Monti. Il governo Letta aveva provato a prorogare il tutto nell’ultimo decreto Iva-Lavoro, ma la versione definitiva non prevede rimandi. Ed ecco che l’amministrazione pubblica deve provvedere all’uscita forzata del personale ritenuto in esubero. Vediamo come nell’articolo del Sole 24 Ore:

L’uscita forzata dagli uffici è solo l’extrema ratio prevista dal decreto del luglio 2012 sulla revisione di spesa, cioè il provvedimento del Governo Monti che ha dato il via all’intera procedura. Prima di tutto, le amministrazioni devono individuare i dipendenti che raggiungerebbero i requisiti previdenziali pre-riforma Fornero entro la fine dell’anno, perché per loro è stata prevista una corsia preferenziale verso il pensionamento. Per gli altri, invece, andranno messi in campo progetti di mobilità, per destinare alle amministrazioni che ne hanno bisogno il personale in «eccesso» negli uffici in cui si trova oggi. L’incrocio di domanda e offerta non è semplice, come mostra il fatto che la mobilità è prevista da molti anni nell’ordinamento del pubblico impiego ma non ha mai avuto successo: questa volta, però, lo spostamento non è volontario. L’alternativa prevista dalla legge è infatti rappresentata da una “mobilità” più dura, che riserva all’interessato l’80% dello stipendio tabellare (escluse quindi le voci aggiuntive, con un taglio effettivo che a seconda dei casi può arrivare anche al 50% dello stipendio) per due anni, entro i quali l’interessato dovrebbe trovare un posto di lavoro in un’altra amministrazione: trascorsi i due anni, la legge prevede nei fatti il licenziamento.