Statua della Madonna decapitata, parroco chiude chiesa per furto

Ladri rubano gli orecchini della statua della Beata Vergine Maria a Fonzaso, in provincia di Belluno. Parroco chiude la chiesa per furto.

di Silvia Di Pasquale
Pubblicato il 4 Luglio 2023 - 07:30 OLTRE 6 MESI FA
Statua della Madonna decapitata, parroco chiude chiesa per furto

Foto della piazza di Fonzaso da Wikipedia

“Chiuso per furto”. Questa la scritta affissa la scorsa domenica da Don Stefano Vanzetto sulla porta della sua chiesa della Natività della Beata Vergine Maria a Fonzaso, in provincia di Belluno. Il motivo: la profanazione e decapitazione della statua della Madonna Bambina da parte di ignoti. Un furto messo in atto per rubare gli orecchini della Vergine, perpetrato da ladri evidentemente incurati del valore simbolico della statua per i fonzasini.

“Hanno tirato via due orecchini, ma per prenderli non si fa una testa a pezzi. Non era necessario per rubare distruggere la statua”, ha spiegato il parroco a Il Gazzettino. Ogni anno la Madonna Bambina raccoglie “ex voto” dei fedeli, ossia oggetti e monili donati per una grazia ricevuta o per una richiesta. C’è poi il valore artistico e storico della statua, che risale al 1800. “Non capisco, nel caso specifico, perché ridurre così la statua sacra. Non so darmi una spiegazione di chi possa essere stato”, aggiunge Vanzetto.

Il furto nella giornata di sabato

I ladri sono entrati probabilmente quando la chiesa era aperta, il sabato precedente. Non ci sono stati infatti segni di forzature sulla porta di ingresso. “La nostra chiesa è sempre aperta – dice Don Stefano – la chiudiamo solo di notte. Alle 19.30 di venerdì sono passato e non ho notato nulla di particolare. Stamattina (l’altro ieri, ndr) invece quando sono andato ad aprire ho acceso e mi sono accorto che la teca era stata aperta e mancava Maria bambina: l’ho trovata sull’altare a pezzi”. 

Nessun impianto di videosorveglianza nella chiesa

La chiesa è priva di un sistema di video sorveglianza, che possa aiutare a identificare l’identità dei ladri. “Sono pochi mesi che sono qui e quando sono arrivato il processo era già avanzato, ci sono normative da seguire. E con la diocesi si stava facendo una valutazione sia dal punto di vista economico che normativo per mettere un sistema di videosorveglianza e allarme”.