Bergamo, liceo Falcone: studenti allergici alla scuola. Pieni di macchie in aula

Studenti allergici alla scuola: entrano in classe e si riempiono di macchie
Studenti allergici alla scuola: entrano in classe e si riempiono di macchie

BERGAMO – Studenti allergici alla scuola. Anzi, alla classe. Succede a Bergamo, al liceo linguistico Falcone. Ed è mistero sulle cause. Spiega Fabio Paravisi sul Corriere della Sera.it che quando i ragazzi entrano nelle loro aule, otto di loro iniziano ad avere problemi respiratori, un forte prurito e il loro corpo si copre di macchie rosse. 

I tecnici della Asl hanno fatto tutti i controlli negli ambienti della scuola, ma nulla. Così quattro studentesse della seconda I e due ragazze e due ragazzi della confinante quarta I sono costretti a restare a casa. Le loro classi si trovano nella sede distaccata del liceo, in un piccolo edificio in via Meucci, a Loreto.

 

Racconta Paravisi:

Il problema ha cominciato a manifestarsi il 7 ottobre per due ragazzi della Quarta, per poi allargarsi a due compagni della stessa classe e dal 24 ottobre anche a quelli dell’aula vicina: «L’abbiamo visto succedere diverse volte – racconta uno studente di Seconda all’uscita dalle lezioni -. Non hanno niente quando entrano nella scuola e stanno bene fino al corridoio, anche perché lì le finestre vengono sempre tenute aperte in modo da lasciarlo areato. Poi appena entrano in aula cominciano a respirare male, dicono che gli si gonfia la gola e dopo un pò iniziano a sentire prurito in tutto il corpo e cominciano a grattarsi. Un mio compagno mi ha fatto vedere, era pieno di macchie sul torace e sulla schiena». Quando poi i ragazzi escono dall’aula, anche solo limitandosi a restare nell’atrio, il disturbo scompare.

Il preside del liceo, Enzo Asperti, si è rivolto ai tecnici della Asl: 

“Per ora si sa soltanto che si tratta di qualche tipo di reazione allergica. I tecnici dell’Asl hanno effettuato profilassi e controlli. Da parte nostra, seguendo le loro indicazioni, abbiamo fatto sospendere l’utilizzo di detergenti chimici per le pulizie; adesso utilizziamo le “vaporelle” a cento gradi contro i germi in tutto l’edificio e teniamo areata la scuola il più possibile, sia prima, sia dopo le lezioni. Ma il disturbo non è scomparso e non si è ancora riusciti a capire a cosa sia dovuto». Si sono verificati anche alcuni casi di svenimento da parte di altri studenti ma non è chiaro se i due problemi siano collegati: «Può capitare qualche caso su 1.400 iscritti – considera il preside -, magari perché uno non ha fatto colazione o per qualche altro motivo».

Oltre a dover affrontare i problemi di salute gli otto studenti perseguitati da questa «strana maledizione» devono industriarsi anche per trovare il modo di non restare indietro con il programma. Diversi di loro sono rimasti a casa, qualcuno ogni tanto segue le lezioni dalla porta aperta sul corridoio. (…) Ora si sta pensando di allestire un collegamento via Skype in modo di permettere di seguire le lezioni a distanza per coloro che decidono di restare a casa, lontani dal disturbo che li perseguita, almeno fino a quando si sarà capito di cosa si tratta.

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