La lettera di Prosperini: “Sono onesto, patteggiare non è ammettere colpa”

Pubblicato il 26 Marzo 2010 - 17:33 OLTRE 6 MESI FA

Pier Gianni Prosperini

“Il patteggiamento non è un’ammissione di colpa”. Questo uno dei passi salienti della lettera scritta dall’ex assessore regionale lombardo, Piergianni Prosperini, agli arresti domiciliari per un presunto giro di tangenti che si è ferito volontariamente giovedì 25 marzo.

La lettera, indirizzata al mondo della politica, che è  stata trovata nella sua casa, assieme a quelle indirizzate alla moglie, alla figlia e ai magistrati. Nello scritto, a quanto si è appreso, l’ex assessore ribadisce più volte di essere una “persona onesta”.

Prosperini, nelle scorse settimane, attraverso i suoi legali, gli avvocati Ettore Traini e Luigi Rossi, ha raggiunto un accordo per un patteggiamento a tre anni e cinque mesi di reclusione nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti per l’assegnazione di appalti di trasmissioni televisive legate alla promozione turistica.

L’accordo dovrà essere valutato dal giudice Gloria Gambitta in un’udienza fissata per il prossimo 4 maggio. Oggi, i suoi legali, sono tornati a visitarlo in ospedale e, come ha spiegato l’avvocato Luigi Rossi, lo hanno trovato “calmo e lucido” in buone condizioni. I legali starebbero valutando anche se presentare istanze per un’attenuazione della misura cautelare.