Tassista picchiato a Milano, l’aggressore: “Mi ha fatto innervosire e l’ho preso a botte”. Forse non era da solo

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 17:52 OLTRE 6 MESI FA

”Mi ha fatto venire i nervi e allora l’ho picchiato”.  Si è giustificato così, interrogato dagli inquirenti, Morris Michael Ciavarella, l’uomo di 31 anni arrestato per aver picchiato, fino a ridurlo in coma, Luca Massari un tassista che aveva travolto e ucciso il cane della sua fidanzata a Milano.

Ma potrebbe esserci molto di più, gli inquirenti pensano che qualcuno abbia aiutato Ciavarella nel pestaggio. Un testimone ha escluso che il tassista stesse guidando a una velocità elevata quando ha investito l’animale. Non convince inoltre la versione del ragazzo che ha raccontato di aver solo spintonato il tassista; la ‘vittima’ dell’aggressione, infatti, ha riportato lesioni ad entrambi i polmoni, alla milza ed inoltre ha i denti rotti e la faccia con numerose contusioni.

E ancora un fotografo è stato aggredito mentre fotografava l’auto bruciata di un testimone del pestaggio del tassista. L’uomo è stato colpito con un bastone ad un braccio e gli hanno fatto cadere la macchina: ”La gravissima notizia che alcuni testimoni dell’aggressione al povero tassista abbiano avuto la macchina bruciata e siano stati oggetto di pesanti minacce deve suonare da campanello d’allarme – ha detto il vicesindaco e assessore alla sicurezza Riccardo de Corato – E dovrebbe determinare un’immediata risposta da parte dello Stato in quel quartiere. Con la disposizione di un presidio fisso di Polizia di Stato. Questo pesante clima mafioso di intimidazione è inaccettabile e va subito affermata la legge. Non si può rimanere impassibili”.

Che la situazione fosse tesa lo avevamo visto in diretta domenica al Tg di La7: un cronista stava lavorando per un serivzio quando è partito un giovanotto altro e nerboluto che si è avvicinato di corsa e con un giornale ha gli oscurato la macchina ed è andato via. E non era l’unico caso.

Intanto per Massari, ricoverato all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, è confermata la presenza di un edema cerebrale dovuto all’aggressione.  ”La situazione nelle ultime ore è rimasta stazionaria – spiega la nota firmata da Marco Cigada, responsabile della Struttura semplice di rianimazione -. Il paziente è mantenuto in coma farmacologico e sottoposto ad assistenza ventilatoria”. Tradotto, significa che il coma e’ indotto dai farmaci per evitare che l’edema al cervello provochi danni, e che il taxista ha bisogno di aiuto per respirare. Inoltre, aggiunge lo specialista, ”le risposte neurologiche agli stimoli non sono variate. Il monitoraggio conferma la presenza di un edema cerebrale sulla cui evoluzione si potranno dare informazioni piu’ precise nelle prossime 48-72 ore”.