Torino, perseguita amante del marito. Pm: “Stalking? No, normale reazione allo choc…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2017 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA
Torino, perseguita amante del marito. Pm: "Stalking? No, normale reazione allo choc..."

Torino, perseguita amante del marito. Pm: “Stalking? No, normale reazione allo choc…”

TORINO – Una donna ha scoperto che il marito la tradiva con la maestra dell’asilo nido dove ogni giorno portavano il figlio. La prima reazione è stata cacciare l’uomo di casa, poi ha fatto licenziare la maestra e infine ha iniziato a perseguitarla. La moglie tradita e ferita si è ritrovata così accusata di stalking, ma la Procura di Torino ha chiesto per lei l’archiviazione: “E’ stata una normale reazione allo choc della scoperta”.

Sarah Martinenghi sul sito di Repubblica scrive che a decidere qual è il confine tra lo stalking e la reazione alla scoperta di essere stata tradita dovrà essere ora il giudice. La vicenda inizia il 31 dicembre scorso, quando la donna legge un sms della maestra al marito, che adorava portava il figlioletto a scuola. Un messaggio inequivocabile: tra i due c’è una relazione clandestina. Il fedifrago finisce in albergo e per la maestra inizia l’inferno:

“Il primo giorno di scuola, dopo aver lasciato il bimbo in classe, ha bussato alla porta della dirigente scolastica, raccontandole tutto. La conseguenza è stata che la maestra, che era in prova, è stata allontanata dalla scuola. Per due settimane, la moglie tradita l’ha poi “perseguitata”, con incontri fugaci, ma incutendole ansia. Un giorno l’ha affiancata in auto per strada, e con il cuore spezzato ma gonfio di rabbia, le ha detto: «Cammina tranquilla, per ora. Ma sappi che prima o poi dirò tutto a tuo marito. Ma non adesso. Lo farò quando meno te l’aspetti». In un paio di altre occasioni l’ha poi insultata, dandole della “p…a”. La maestra, spaventata, angosciata, distrutta, rimasta pure senza lavoro, l’ha querelata”.

Ora la moglie tradita è accusata di stalking, ma per il pm la sua sarebbe solo una reazione normale allo choc e così ha deciso di chiedere l’archiviazione:

“Si tratta, per il pm, di un comportamento circoscritto in un ristretto arco di tempo. Diverso sarebbe se continuasse con le sue rimostranze anche in futuro. Ma la maestra, difesa dall’avvocato Anna Ronfani, ieri mattina si è opposta alla richiesta di archiviazione. «Il sentimento dell’indagata sarà anche giustificabile, ma non lo sono le sue condotte – spiega il legale – E’ ormai accertato che per lo stalking bastano due episodi, che abbiano caratteristiche di minaccia, violenza, e molestia, per integrare il reato. In quei 15 giorni ci sono stati più episodi che hanno provocato gravi conseguenze e modificato le abitudini di vita della mia assistita. Ci sono dei limiti che non vanno oltrepassati, e che la legge non può far passare aprendo la strada a qualsiasi tipo di reazione»”.