TORINO – Due donne hanno rischiato di essere violentate, in pieno centro a Torino, e, secondo la loro denuncia, il numero unico 112 non avrebbe inviato loro i soccorsi. Questo perlomeno è quanto le due hanno raccontato ai carabinieri che stanno indagando sulla vicenda [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].
L’episodio, secondo il racconto anticipato da alcuni quotidiani (tra cui la Stampa http://www.lastampa.it/2018/08/06/cronaca/aggredite-in-strada-in-pieno-centro-abbiamo-chiamato-il-non-intervenuto-ZU8UODN7jKxuwurkBAq4HN/pagina.html), nella notte tra sabato e domenica in via Calandra, angolo con via San Massimo. Erano passate le 2 quando un uomo di origine africana avrebbe compiuto atti di autoerotismo davanti alle due donne – una 44enne di Cuneo e una 43enne di Bari residente a Torino – e poi avrebbe tentato di metter loro le mani addosso.
“Ho preso il telefono e ho chiamato il 112. Ero convinta che di fronte a una richiesta di aiuto di quel tipo ci avrebbero subito inviato una pattuglia. L’operatrice, invece, continuava a farmi domande e ho agganciato”, è il racconto di una delle due donne. “Siamo scappate – aggiunge – e per fortuna quell’uomo si è allontanato, ma poteva finire molto peggio”. “Abbiamo riascoltato la telefonata e la richiesta di aiuto era lacunosa – afferma Danilo Bono, vicedirettore della Sanità piemontese e creatore del 112 regionale – Giusto fare domande, l’utente non è stata collaborativa. Alle centrali piemontesi del 112 arrivano 2 milioni di telefonate l’anno e il 50% sono inappropriate”.