Trecate, show di Jo Squillo pagato con i soldi destinati ai poveri. Sindaco rimuove assessore

Jo Squillo trecate
Jo Squillo pagata con i soldi dei poveri. Sindaco Trecate rimuove assessore

ROMA – Scoppia il caso Jo Squillo a Trecate, in provincia di Novara, e a rimetterci è l’assessore Giorgio Capoccia, accusato di aver utilizzato le risorse destinate a 500 pacchi alimentari per le famiglie bisognose per pagare il cachet (12mila euro) della conduttrice, Johnson Righeira e Papa Winnie, ingaggiati in occasione della Festa del riso, gorgonzola e antichi sapori dello scorso settembre.

Il sindaco di Trecate, Federico Binatti, alla guida di una coalizione di centrodestra, ha infatti deciso di ritirargli deleghe, giudicando quanto accaduto “un fatto grave, che contraddice tutti quelli che sono i nostri valori: al centro del nostro percorso politico c’è da sempre l’attenzione per i più bisognosi”.

La cifra è emersa quando il Pd ha ha fatto un accesso agli atti per chiarire la questione dell’appalto vinto dalla Markas di Bolzano per la gestione delle mense scolastiche, un appalto da 9,1 milioni di euro per i prossimi 12 anni. Nell’offerta erano inclusi 500 pacchi alimentari l’anno da destinare ai bisognosi e servizi catering in occasione di eventi. L’amministrazione comunale ha monetizzato una parte di questi servizi e – secondo le accuse dei democratici – ha usato i soldi per saldare i cachet degli artisti Jo Squillo, Johnson Righeira e Papa Winnie invitati alla festa del riso.

“Con la vicenda di Trecate non c’entro nulla. Tutti conoscono il mio impegno e sanno che lavorare per il sociale è una mia priorità da sempre”. E’ indignata Jo Squillo per essere stata associata allo scandalo. “Il sospetto è che si tratti di uno scandalo creato apposta per fini elettorali”, aggiunge.

“Sono oltre 30 anni che lavoro e da sempre ho cercato di avere la massima attenzione al sociale”, aggiunge la showgirl che ricorda di aver dato vita 5 anni fa all’inziativa ‘Wall of Dolls’ per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne. “Il 7 e l’8 marzo farò uno spettacolo in carcere a San Vittore proprio su questo argomento – racconta – . Tutto mi sarei aspettata nella vita fuorchè una cosa del genere. Associare il mio nome a una vicenda del genere è l’operazione più meschina e vergognosa che dei giornalisti possano fare”.

La showgirl non sembra indignarsi invece per il caso da cui il suo indiretto coinvolgimento discende, ossia l’eventuale impiego per altri scopi non esattamente umanitari di fondi in origine destinati ai poveri.

Jo Squillo spiega di aver semplicemente aderito alla proposta della sua agenzia di partecipare alla ‘Festa del Riso’ e di averlo fatto “volentieri anche perché si trattava di un’iniziativa per promuovere le eccellenze del territorio”. Degli eventuali problemi di bilancio del comune nel Novarese, però, non aveva idea. “Come avrei potuto saperlo? – si chiede – Titoli come quelli che ho letto su diversi siti e giornali, che associano il mio nome a questo problema, possono rovinare la reputazione. Ho lavorato tanto e poi una sola parola può distruggere tutto”.

 

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