Tremiti, ritrovato il corpo di una dispersa nell’alluvione delle Marche del 2022

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2023 - 15:53 OLTRE 6 MESI FA
Tremiti, ritrovato il corpo di una dispersa nell'alluvione delle Marche del 2022. Foto Ansa

(foto Ansa)

A circa un anno dall’alluvione del 15 settembre 2022 nelle Marche che causò miliardi di danni e 13 vittime è stato ritrovato nelle acque antistanti le isole Tremiti il corpo di Brunella Chiù, 56enne di Barbara (Ancona), l’unica finora dispersa. Lo ha comunicato alla Regione il Gruppo Carabinieri Forestale – Nipaaf di L’Aquila. La Procura di L’Aquila ha informato che alla notifica è stata allegata copia degli accertamenti esperiti dai Carabinieri Ris di Roma con i quali si attesta la compatibilità nella comparazione del Dna della 56enne con il corpo ritrovato in precedenza alle Tremiti e ora sepolto al cimitero di Vieste (Foggia).

Tremiti, ritrovato il corpo di una dispersa nell’alluvione delle Marche del 2022

Il corpo di Brunella Chiù non si trovava dalla sera del 15 settembre 2022 quando la donna, a fronte dell’improvvisa e disastrosa ondata del fiume Nevola seguita a piogge torrenziali a monte, stava tentando di mettersi in salvo con la propria auto Bmw bianca insieme alla figlia, Noemi Bartolucci, 17 anni, e al figlio Simone Bartolucci, 24 anni, che tentava di allontanarsi con un’altra vettura. Erano ancora nei pressi della loro casa, vicino al Ponte a Coste di Barbara, quando la furia delle acque li travolse: Brunella e Noemi vennero travolte e uccise mentre Simone riuscì miracolosamente a salvarsi rimanendo per diverse ore aggrappato ad una grossa pianta prima di venire recuperato dai vigili del fuoco. Il corpo di Noemi, studentessa del Liceo di Scienze Umane a Senigallia, venne ritrovato il giorno seguente nel fiume a diversi chilometri dal punto in cui la corrente l’aveva inghiottita con la figlia. Cinque giorni dopo era stata recuperata la Bmw bianca di Brunella, ridotta ad un ammasso di lamiere, vicino al ponte del Burallo a Corinaldo (Ancona). Il corpo di Brunella, invece, era come svanito nel nulla: infruttuosi erano stati tentativi di ricerca, soprattutto dal parte dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, anche con l’utilizzo di unità cinofile e dragando laghetti nella zona del Nevola, che l’hanno cercata senza soluzione di continuità per molti mesi. La spiegazione di quei tentativi falliti è arrivata con la comparazione del Dna di Brunella con il corpo di una donna ritrovato in precedenza nelle acque antistanti alle Isole Tremiti e ora sepolto nel cimitero di Vieste (Foggia), che nei giorni scorsi ha confermato la compatibilità con quello della 56enne di Barbara. La donna dunque era stata trasportata dalla corrente fino al mare e poi trascinata per centinaia di chilometri fino alla Puglia. “Ritrovare mamma sarebbe il regalo di Natale più bello”, aveva detto all’ANSA il figlio Simone Bartolucci nel dicembre scorso. Ora il corpo della madre è stato ritrovato proprio in vista della commemorazione delle vittime che si svolgerà in tutti i 17 comuni colpiti, tra cui Barbara, e con una fiaccolata a Pianello di Ostra.