Treno deragliato sulla Circumvesuviana. La scatola nera svelerà la causa

Saranno i dati forniti dalla scatola nera, un minicomputer collocato nella vettura di testa, a chiarire le cause del deragliamento del treno della Circumvesuviana avvenuto il 6 agosto a Gianturco, alla periferia est di Napoli. Un incidente che ha provocato venerdì mattina la morte del 71enne Giuseppe Marotta, deceduto dopo aver perso le gambe, e il ferimento di 58 persone tra cui un giovane ricoverato in coma farmacologico.

Insieme con i dati tecnici all’esame degli esperti, saranno utili le testimonianze raccolte dalla polizia tra i passeggeri del treno, che proveniva da San Giorgio a Cremano ed era ormai a pochi minuti dalla conclusione della corsa. L’ipotesi più accreditata resta quella della velocità eccessiva del convoglio: in quel tratto, una curva all’uscita di una galleria, si deva procedere a non più di 20 chilometri all’ora ma, secondo numerose e concordanti testimonianze, l’andatura del treno era assai più sostenuta. Oggi gli investigatori del commissariato di polizia Vasto-Arenaccia, diretti dal vicequestore Pasquale Trocino, hanno trasmesso ai pm Aurelio Galasso e Giuseppina Loreto l’informativa nella quale, tra l’altro, sono raccolte le deposizioni di 30 passeggeri.

Nel tratto di linea dove e’ avvenuto il deragliamento il controllo del convoglio avviene manualmente da parte del macchinista, e non a mezzo del sistema di controllo automatico. Nei pressi delle stazioni il macchinista governa il treno manualmente, con una specie di joystick. I primi elementi raccolti dai tecnici sembrerebbero confermare il dato di una velocità superiore ai 20 chilometri prescritti in quel tratto di linea.

Per quanto riguarda i feriti – 58 ieri erano ricorsi alle cure dei medici di diversi ospedali napoletani – resta riservata la prognosi per Vincenzo Scarpati, 25 anni. Per il momento i medici dell’ospedale Loreto Mare escludono un intervento neurochirurgico. Il giovane, che è ricoverato in rianimazione in coma farmacologico, ha riportato un trauma cranico con emorragia interna. E’ stato sottoposto a quattro tac per accertare le gravita’ dei traumi riportati. La gran parte dei feriti e’ stata dimessa dagli ospedali. Sette sono tuttora ricoverati al Loreto Mare ma le loro condizioni non destano preoccupazione.

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