Uccide la suocera a Bologna: il movente erano debiti e sfratto

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA

Bruna Mantovani, la donna di 51 anni che martedì ha ucciso a coltellate la suocera, Wanda Eraldi di 85 anni, ferendo poi il marito Leandro Ventura, 62 anni, nel loro appartamento in centro a Bologna, aveva debiti su più fronti e recenti. Dalle bollette scadute, ai debiti contratti con alcune finanziarie per pagare a rate beni di consumo, fino allo sfratto dell’appartamento, in affitto, di via Belle Arti, citato dalla donna in una delle lettere lasciate prima del folle gesto.

A confermare i problemi economici come molla dell’omicidio è stata la stessa Mantovani, sentita dal pm Giuseppe Di Giorgio, titolare dell’inchiesta, all’ospedale Sant’Orsola dove è piantonata. A breve il magistrato le contesterà la premeditazione, anche alla luce di quanto scritto nelle lettere (voleva uccidere suocera e marito). Inoltre, nei suoi piani, si sarebbe poi uccisa, dettaglio confermato nell’interrogatorio al pm.

Secondo i documenti finora a disposizione degli inquirenti, i debiti ammonterebbero a circa 10 mila euro, ma non risultano debiti di gioco né che la donna avesse fatto operazioni in Borsa poi andate male. Confermato anche lo sfratto dall’appartamento, dove Mantovani viveva con il marito (che è ora ricoverato all’ospedale Maggiore e che presto verrà sentito dal pm), al figlio, al cognato e alla suocera.

Dalle testimonianze raccolte finora pare che nella famiglia non ci fossero particolari problemi, il clima era buono e spesso andavano allo stadio insieme. Inoltre non risulta che la donna abbia avuto problemi di natura psicologica né sono stati trovati farmaci specifici in casa.(ANSA).