Uccise titolare di un bar per 20 euro: minore condannato a 13 anni

REGGIO CALABRIA – Tredici anni di reclusione: questa la condanna inflitta, in abbreviato, dal gup del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, a Giacomo S., il quindicenne ritenuto colpevole dell’omicidio di Antonio Battaglia, di 28 anni.

L’uomo, titolare di un bar di Taurianova, mori’ il 15 febbraio scorso dopo essere stato ferito due giorni prima con un colpo di pistola alla testa nel suo locale. Secondo l’accusa, il minorenne gli sparo’ per un debito non saldato di 20 euro del quale il barista aveva chiesto il pagamento.

Il presidente del Tribunale dei minori Roberto Di Bella, in qualita’ di gup, ha riconosciuto al minore il vizio parziale di mente, cosi’ come richiesto dai difensori Clara e Armando Veneto, e la prevalenza delle attenuanti sulle aggravanti e lo ha condannato a 13 anni contro i 16 chiesti dal pm Francesca Stilla.

Inoltre ha disposto che il ragazzo resti in un istituto penitenziario minorile in attesa dell’individuazione di una struttura piu’ adatta ad ospitarlo. Giacomo S., che e’ stato condannato per omicidio, porto di arma comune da sparo e minacce nei confronti del fratello della vittima (contro il quale punto’ la pistola), dovra’ poi essere processato per un altro reato, porto e detenzione di arma clandestina.

Il pm ha anche chiesto la trasmissione degli atti del processo alla Procura della Repubblica di Palmi per valutare se vi siano gli estremi per procedere nei confronti di alcuni gestori di bar di Taurianova per somministrazione di alcolici ad un minorenne. Il ragazzo, infatti, la sera dell’omicidio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, aveva bevuto, anche se poi, durante gli interrogatori, era apparso lucido.

Per l’accusa, il ragazzo, di fronte alla richiesta del pagamento del conto di 20 euro, davanti ad altri avventori che affollavano il locale, sparo’ un solo colpo di pistola contro Battaglia alla testa provocandogli danni cerebrali irreversibili. Il commerciante fu subito ricoverato negli Ospedali riuniti di Reggio Calabria in stato di coma, ma dopo due giorni morti’.

Dopo avere sparato al barista, il minorenne era fuggito. Nelle ore successive, pero’, manifestando segni di pentimento, aveva accolto il consiglio dei familiari e si era costituito alla polizia.

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