Udine, meeting Prima Guerra Mondiale si chiude con la “dichiarazione di pace”

Udine, meeting Prima Guerra Mondiale si chiude con la "dichiarazione di pace"
Udine, meeting Prima Guerra Mondiale si chiude con la “dichiarazione di pace”

UDINE- La due giorni del Meeting della Pace si è conclusa a Udine. Il Meeting è stato organizzato dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, al quale aderiscono Comune di Udine e Regione Fvg. Il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti, a proposito dell’incontro ha detto: “Non c’è solo la marcia sulle trincee ma c’è un laboratorio, un lavoro straordinario fatto prima per far capire alle ragazze e ai ragazzi cosa sono quelle trincee”.

Il meeting è stato chiuso con la ‘dichiarazione di pace.’ Dopo la grande Marcia della Pace che si è tenuta venerdì 17 aprile, i 3.500 giovani studenti giunti da tutta Italia hanno visitato le trincee della Grande Guerra in diverse località del Friuli e della Slovenia. Da Sagrado, Savogna d’Isonzo, Gorizia, Monfalcone, Fogliano, Redipuglia, in provincia di Gorizia, a Drenchia in provincia di Udine, fino a Nova Gorica e Tolmin (Slovenia), sfidando pioggia, freddo e vento, i giovani hanno potuto vedere da vicino i luoghi delle terribili battaglie della prima guerra mondiale. ‘Armati’ di bandiere della pace e dei diritti umani, di Europa e Onu, si sono infilati nelle trincee infangate del monte Sabotino e del San Michele, del Kolovrat e del Brestovec.

Sotto una pioggia battente hanno ascoltato le storie dei giovani trucidati in quei luoghi e hanno invocato la pace per tutti coloro che anche oggi sono sotto le bombe; hanno condiviso una grande pagnotta di pane e riflettuto sul valore di quel gesto, hanno suonato e cantato. A cento anni dalla Dichiarazione di guerra dell’Italia all’ Austria, una Dichiarazione di Pace all’Europa e al mondo: “Noi, giunti sui luoghi dove cento anni fa centinaia di migliaia di persone persero la vita in scontri fratricidi, determinati a sradicare la guerra dal nostro secolo, dichiariamo la pace all’Europa e al mondo”, hanno scritto. “Consapevoli delle violenze in corso e delle minacce che incombono, ci impegniamo a far venire meno ogni causa di guerra durante la nostra vita e ad essere attivamente costruttori di pace promuovendo il rispetto di ogni essere umano nei suoi diritti e la sua identità, e eliminando ogni tipo di ingiustizia”.

La dichiarazione si è conclusa con il rifiuto assoluto della ”violenza come mezzo per risolvere i conflitti tra individui e tra popolazioni” e l’invito a tutti a ”scrivere una nuova pagina nella storia, firmando la dichiarazione di pace e a impegnarsi con noi a ri-unire la famiglia umana”. Ad organizzare l’evento hanno collaborato anche Ministero dell’Istruzione e oltre duecento organizzazioni nazionali. .

Per Giuseppe Giulietti di Articolo 21

“Non c’è solo la marcia sulle trincee ma c’è un laboratorio, un lavoro straordinario fatto prima per far capire alle ragazze e ai ragazzi cosa sono quelle trincee. Vedranno ricordi di guerra e di morte ma capiranno anche che non è così distante da noi perché a qualche chilometro di distanza si consumò nella ex Jugoslavia una guerra tremenda. Popolazioni che dialogavano, musulmani, cristiani, non credenti… All’improvviso fu alimentato con sapienza l’odio per mettere gli uni contro gli altri. E allora si capirà che quelle trincee di allora sono anche molto vicine a noi. E forse la parola trincea potrebbe diventare un’altra parola: argine. Un argine alle guerre lo si mette quotidianamente sviluppando la capacità di accogliere i diversi da te di non scegliere mai la via breve del bastone o della pistola, di difendere gli elementi di incontro. Io penso che quelle trincee possano parlare molto al presente di quelle ragazze e di quei ragazzi”.

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