“Vigili in posto disabili”: insultati su Fb, loro querelano

"Vigili in posto disabili": insultati su Fb, loro querelano
“Vigili in posto disabili”: insultati su Fb, loro querelano

TREVISO – Una foto pubblicata su Facebook mostrava il furgone dei vigili urbani di Treviso parcheggiato in un posto riservato ai disabili. La foto ha scatenato su Facebook un vespaio di polemiche, corredati anche da insulti più o meno pesanti degli arrabbiati utenti del social network nei confronti degli agenti della polizia locale. E i 45 agenti della polizia locale non sono rimasti impassibili a guardare, ma hanno deciso di tutelarsi querelando per ingiurie e diffamazione gli utenti adirati. Il motivo? Quel posto per disabili non era autorizzato, ma soprattutto erano impegnati a gestire il traffico dovuto ad un incidente e non al bar come scritto su Facebook.

Il quotidiano de Il Gazzettino scrive che la foto è stata pubblicata sulla pagina Facebook del “Fotografa l’impostore” e che i commenti non sono stati affatto teneri:

“A scattare fu un residente che passò la foto ai gestori della pagina, notissima per combattere la pessima abitudine di tanti automobilisti di occupare i posti auto riservati ai disabili. In quell’occasione la preda era particolarmente gustosa, il classico caso limite: la macchina dei vigili beccata sotto il cartello che indica il divieto di sosta per chi è sprovvisto dell’apposito tagliando. E tanto per completare l’opera, secondo l’autore dello scatto gli agenti se n’erano bellamente andati a prendere un caffè nella pasticceria vicino. Si scatenò un pandemonio immediato e lo stesso sindaco Giovanni Manildo chiese spiegazioni. La notizia venne ripresa da decine di siti e i commenti furono centinaia. Alcuni davvero offensivi e anche fuori luogo.

Non ci volle molto infatti per scoprire due cose: la prima che quel posto disabili non era stato autorizzato da nessuno, la seconda che gli agenti stavano intervenendo per smistare il traffico dovuto a un piccolo incidente e avevano parcheggiato il mezzo per pochi minuti nell’unico punto in cui non creava ulteriore intralcio. Quegli insulti non sono stati dimenticati. E un gruppo molto numeroso, 45 agenti, ha deciso di difendere la propria dignità professionale. Si sono quindi rivolti a un noto avvocato trevigiano per sporgere querela. Hanno salvato i commenti più infamanti, annotato l’identità degli autori e infilato tutto in un ricco dossier che entro metà settimana verrà portato in Procura”.

 

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