LECCE – Sembrava una morte per cause naturali quella di Virginia Quaranta. E invece ora c’è un indagato, un amico della giovane vittima. Virginia, 32 anni, psicologa, è stata trovata morta nella sua abitazione il 18 giugno scorso, a Lecce. L’indagato è un amico della donna con cui aveva avuto negli ultimi mesi un fitto scambio di telefonate, sms e Whatsapp. Scrive Repubblica:
A trovare il corpo furono alcuni colleghi, che la aspettavano a un convegno e non vedendola arrivare si preoccuparono al punto da raggiungere la casa di viale Rossini. L’autopsia, effettuata dal medico legale Alberto Tortorella, ha ricondotto il decesso a cause naturali, considerato anche che sul cadavere non sono stati riscontrati segni né ferite anche dopo un esame approfondito. Nella stanza da letto della psicologa, però, è stato trovato un disordine sospetto, con tanto di scatole di medicinali e ricette mediche gettate alla rinfusa sui mobili. Tutto il materiale – che raccontava alcune recenti vicissitudini mediche della donna – è stato sequestrato dai poliziotti della squadra mobile e attentamente valutato, insieme al contenuto dei suoi telefonini.
Dalle telefonate, sms, contatti Whatsapp è stata ricostruita una fitta rete di rapporti, nell’ambito della quale spicca il nome di un uomo che ora risulta indagato. Proprio tale iscrizione gli dà la possibilità di partecipare, con un proprio consulente, agli accertamenti tecnici irripetibili che saranno effettuati sui dispositivi elettronici della vittima. Il magistrato attende inoltre l’esito degli esami tossicologici effettuati nel corso dell’autopsia, per verificare se la Quaranta non avesse ingerito una dose eccessiva di medicinali o sostanze che potrebbero averla condotta alla morte.