Aereo Usa. Per nigeriano è tentata strage

Pubblicato il 27 Dicembre 2009 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA

L’uomo che il giorno di Natale ci ha fatto ripiombare in piena era del terrore Umar Farouk Abdulmutallab, nigeriano di 23 anni, è’ stato incriminato per tentata strage aerea per aver tentato di causare un’esplosione sul volo Amsterdam-Detroit. Un udienza di 20 minuti nella camera dell’ospedale dove il nigeriano è ricoverato e dove il giudice Paul Borman gli ha letto i capi di accusa. Il giovane, che parlava in inglese, era ammanettato a una sedia a rotelle e aveva polsi e mani bendati.

Intanto si completa la biografia di Umar Farouk Abdulmutallab, studente della facoltà di ingegneria del London Univesity College, stando al suo visto di ingresso stava viaggiando dalla Nigeria agli Stati Uniti per partecipare a una cerimonia religiosa: aveva cominciato il suo viaggio da Lagos, in Nigeria, aveva poi passato i controlli di sicurezza all’aeroporto Schiphol di Amsterdam, in transito per il volo diretto negli Stati Uniti. Fonti Usa hanno sostenuto che il nominativo dell’uomo non era nella lista “no-fly” ma era invece indicato in un database Usa, già da due anni, come un elemento vicino ad ambienti integralisti. Londra aveva, infatti, rifiutato a maggio un visto di ingresso al nigeriano, che si era laureato in Ingegneria lo scorso anno, e che aveva chiesto, per rientrare nella città di iscriversi a un falso college per un corso di specializzazione .

Umar Faruk Abdulmutallab avrebbe confessato di essere stato addestrato per un mese in un centro di Al Qaeda nello Yemen, ha riferito agli inquirenti. Il nigeriano ha confessato inoltre di avere ricevuto da Al Qaeda un paio di mutande dove erano state cuciti sia un pacchetto di polvere esplosiva Petn sia la siringa contenente un liquido da usare come detonatore. Le due tasche segrete erano state cucite in prossimità dei testicoli per rendere più improbabile una perquisizione manuale, ha spiegato l’attentatore agli inquirenti. Il nigeriano sarebbe rimasto ustionato nell’area genitale quando ha tentato di far esplodere sull’aereo la sostanza celata nei suoi indumenti intimi. Si è inoltre appreso che l’attentatore era giunto negli Usa con un visto rilasciato dal dipartimento di Stato nel giugno 2008 e valido per due anni. Abdulmutallab si era già recato negli Stati Uniti nell’agosto del 2008 per un periodo di undici giorni.

Alhaji Umaru Matullab, il padre Umar, aveva segnalato sei mesi fa l’ambasciata Usa ad Abuja che suo figlio stava frequentando ambienti estremisti e che avrebbe potuto rappresentare una minaccia per gli Stati Uniti. Ex ministro e presidente della prima banca nigeriana, Alhaji Umaru Mutallab si è chiesto oggi come mai non sia stato impedito al figlio di salire sul volo per gli Usa .Invece arriva la notizia che l’antiterrorismo statunitense aveva approvato la lista dei passeggeri del volo 253 della Delta Airlines a bordo del quale si trovava proprio il nigeriano.

Umar, seduto al posto 19 A, la notte di Natale ha cercato di attivare un ordigno sull’aereo con a bordo 278 persone a bordo ma è stato neutralizzato da alcuni passeggeri: il velivolo è riuscito ad atterrare senza intoppi e il terrorista è stato arrestato e sottoposto a interrogatorio dagli inquirenti. L’episodio ha provocato un grande allarme e il presidente Barack Obama ha coordinato dalle Hawaii, dove si trova in vacanza, una riunione sulla sicurezza. La Casa Bianca ha parlato apertamente di un «una tentata azione di terrorismo» e gli Stati Uniti hanno chiesto alle compagnie aeree di tutto il mondo intero di adottare misure di sicurezza supplementari.

Il fallito attentato sul volo Delta 253 partito da Amsterdam e diretto a Detroit richiama alla memoria quello del 22 dicembre 2001 che ebbe per protagonista Richard Reid, un cittadino britannico oggi 35enne. Ad appena tre mesi dagli attentati dell’11 settembre, tentò di far saltare in aria un aereo della American Airlines con il materiale esplosivo che aveva nascosto nelle sue scarpe da ginnastica. Con 197 persone a bordo, l’aereo era partito da Parigi ed era diretto a Miami. Come per il 23enne nigeriano Abdul Faruk Abdelmutallab, anche in questo caso furono provvidenziali il coraggio e la prontezza di spirito di alcuni passeggeri e degli assistenti di volo, che bloccarono Reid mentre stava cercando di accendere una piccola miccia che avrebbe innescato l’esplosione mentre l’apparecchio era in volo sull’Atlantico.

Lo ‘shoe bomber’ (terrorista delle scarpe), come è stato soprannominato, è attualmente rinchiuso nel carcere federale di Florence, in Colorado, dopo essere stato condannato all’ergastolo nel 2003 al termine di un movimentato processo celebrato a Boston.