Argentina, difese matrimonio gay: prete costretto alle dimissioni

Pubblicato il 13 Aprile 2013 - 00:34| Aggiornato il 12 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

BUENOS AIRES, 12 – Josè Nicolas Alessio, sacerdote della città argentina di Cordoba, è stato ”dimesso dallo stato clericale’‘ per aver sostenuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso. A renderlo noto è stato l’arcivescovato di Cordoba: Alessio ha perso ”in modo automatico i diritti dello stato clericale”, ha precisato il vicario giudiziario, padre Dante Eduardo Simon.

Lo stesso Alessio ha detto alla stampa di non essere sorpreso dalla decisione: ”Me lo aspettavo. La mia riflessione è che 30 anni al servizio del popolo di Dio non hanno significato niente per la Chiesa Cattolica. E’ bastato dare un’opinione diversa da quella dell’arcivescovato per essere buttato fuori. La mia è stata solo un’opinione. E subito è arrivata la sanzione”.

Alessio ha poi precisato che continuerà ”a dare i sacramenti come finora” precisando che i fedeli ”non danno importanza a queste decisioni ufficiali. Un mio battesimo o matrimonio dovrà essere riconosciuto perché non può essere cancellato quel che sono: un sacerdote. Anche se un medico viene licenziato, continua a essere un medico”.

Due anni fa, Alessio aveva detto che ”nel corso dei secoli, gli omosessuali sono stati discriminati, stigmatizzati e trattati male, come se fossero un gruppo pericoloso, deviato, di malati e viziosi. Per me sono solo esseri umani... credo bisognerebbe difenderli dagli attacchi carichi di pregiudizi”.