Attentato a Gerusalemme, esplode un bus: un morto e oltre venti feriti

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 14:21 OLTRE 6 MESI FA

GERUSALEMME – L’incubo del terrorismo è tornato oggi a Gerusalemme: una forte esplosione si è verificata alla fermata dell’autobus di linea 74, nei pressi del centro dei congressi ‘Palazzo della Nazione’.

Nell’esplosione sono state ferite circa 25 persone. Una di loro, una donna di sessant’anni, è morta in ospedale.

In un primo momento era sembrato che l’esplosione fosse stata provocata da un kamikaze. Ma in seguito artificieri hanno stabilito che è stata provocata da un ordigno che si trovava in una borsa alla fermata dell’autobus.

La zona dell’incidente è stata isolata e ispezioni vengono condotte adesso alle ricerca di altri ordigni che potrebbero trovarsi ancora nella zona. La paternità dell’attentato non è stata ancora rivendicata da alcuna organizzazione.

La condanna dell’Anp. I vertici dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) si sono affrettati oggi a condannare l’attentato con parole particolarmente severe.

Il primo a intervenire è stato il premier, Salam Fayyad, che ha definito a chiare lettere l’accaduto ”un’operazione terroristica”. ”La condanno nei termini più forti chiunque ne sia l’autore”, ha commentato Fayyad, aggiungendo di ritenere ”vergognoso che si trovino ancora palestinesi disposti a giustificare tali episodi dopo tutti i torti che da azioni simili sono derivati alla causa del nostro popolo”. Gli attentati e la loro esaltazione, ha concluso il premier, ”sono totalmente incompatibili con le nostre legittime istanze di libertà”.

Il presidente Abu Mazen (Mahmud Abbas) ha più tardi diffuso una dichiarazione da Mosca, dove è in visita, in cui condanna a sua volta l’attentato, ribadendo al contempo la denuncia delle recenti rappresaglie israeliane a Gaza costate ieri la vita a otto palestinesi, inclusi quattro civili.

L’elogio della Jihad. L’attacco di Gerusalemme è stato invece elogiato in un comunicato della Jihad Islamica fatto circolare proprio nella Striscia di Gaza – l’enclave palestinese controllata dagli integralisti di Hamas -, nel quale tuttavia non se ne rivendica per ora la paternità.

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