LOS ANGELES – La California ha dichiarato lo stato di emergenza per un’epidemia dovuta all’epatite A che fino ad oggi non ha lasciato scampo ad almeno 18 persone. Lo ha dichiarato il governatore Jerry Brown.
“La vaccinazione per le persone a rischio di esposizione è lo strumento più efficace. Dobbiamo impedire la diffusione dell’infezione da epatite A”, ha affermato il dottor Karen Smith, direttore della sanità pubblica della California.
Il dipartimento sanitario ha già distribuito circa 80.000 dosi del vaccino, ma secondo i medici ne servirà una maggiore quantità per contrastare il focolaio. La dichiarazione di emergenza permetterà al reparto sanitario di acquistare più dosi vaccinali e distribuirle a più persone a rischio.
L’epatite A è comunemente trasmessa per via oro-fecale, vale a dire attraverso il consumo di acqua ed alimenti contaminati da feci infette. E’ quindi sufficiente che una persona portatrice del virus manipoli del cibo, senza essersi accuratamente lavata le mani dopo un soggiorno alla toilette, per trasformarlo in un pericoloso veicolo di infezione.
La città di San Diego ha infatti installato dozzine di stazioni per lavarsi e ha iniziato a pulire le strade con acqua colorata in ambienti frequentati dai senzatetto.
Negli ultimi venti anni solo in Pennsylvania si registrano più casi di Epatite A. Nel 2003, infatti, più di 900 persone furono infettate dopo aver mangiato cipolle verdi contaminate in un ristorante. Nel 1988, più di 300.000 persone a Shanghai, in Cina, vennero infettate dal virus dopo aver mangiato vongole provenienti da un fiume contaminato.
Per ora in California si sono registrati 491 casi nella contea di San Diego, 71 in quella di Santa Cruz e una dozzina a Los Angeles.