Filippine: ucciso il prete italiano Fausto Tentorio

SHANGHAI – Un prete italiano è stato ucciso nel sud delle Filippine. Lo riferisce l’agenzia Nuova Cina. Padre Fausto Tentorio, parroco della città di Arakan, nella provincia di Nord Cotabato, è stato ucciso da un uomo armato di pistola nella sua casa. Non si conoscono ancora i motivi dell’omicidio.

L’omicidio di Tentorio, da oltre trent’anni nelle Filippine, è stato confermato anche da un funzionario governativo all’agenzia locale Mindanews. Secondo la fonte, al momento dell’omicidio il parroco stava andando ad un incontro con altri religiosi in una località vicina ad Arakan.

Il sacerdote è arrivato all’ospedale locale già privo di vita. “Non abbiamo idea di quale possa essere il movente”, ha detto il funzionario locale.

Secondo le prime informazioni, padre Tentorio, o padre ‘Pops’ come lo chiamavano i suoi fedeli, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) nato nel 1952 a San Maria di Rovagnate (Lecco), aveva appena finito la messa e stava per andare in auto a partecipare alla riunione di presbiterio a Kidapawan, quando due uomini con un casco a bordo di una moto hanno esploso contro di lui colpi di pistola, che lo hanno colpito nel lato sinistro della testa, oltre che alla schiena.

La sua morte è stata confermata dal vescovo di Kidapawan, Romolo dela Cruz. Tentorio, secondo il racconto del vescovo alla stampa di Manila, è stato confermato morto al suo arrivo in ospedale ad Antipas.

Tentorio è così il terzo missionario del Pime ucciso nell’isola di Mindanao, il secondo nella diocesi di Kidapawan. Padre Tullio Favalli venne ucciso da un gruppo paramilitare il 15 aprile del 1985 nella stessa zona, mentre padre Sslvador Carzedda il 20 marzo del 1992 da due uomini in moto a Zamboanga.

Padre Tentorio era arrivato nelle Filippine nel 1978 e dopo due anni ad Ayala, nell’arcidiocesi di Zamboanga, fu poi trasferito nella diocesi di Kidapawan nel 1980 come amministratore della missione nella parrocchia di Columbio a Sultan Kudarat, fra indigeni e musulmani. Dal 1985 era ad Arakan. Nel 2003, secondo quanto racconta lui stesso su un blog del Pime delle Filippine, era sopravvissuto ad un tentativo di omicidio.

”Non abbiamo parole, non riusciamo a spiegarci quanto successo. Padre Tentorio era molto amato dai suoi, forse troppo e questo probabilmente ha dato fastidio a qualcuno”. Questo quello che ha raccontato all’Ansa padre Giulio Mariani, missionario Pime, responsabile del centro missionario di Zamboanga, sede regionale del Pontificio istituto missioni estere. ”Al momento – ha detto al telefono padre Mariani – non abbiamo molte informazioni. Sappiamo che padre Tentorio aveva appena finito la messa e stava entrando nella sua auto quando è stato colpito. I fedeli che si trovavano nel convento hanno sentito gli spari e sono usciti subito, hanno visto un uomo con un casco scappare verso una moto. Loro stessi lo hanno portato all’ospedale piu’ vicino, a 30 chilometri, dove hanno dichiarato la morte di padre Tentorio”.

Il fratello del sacerdote parla di vecchi rancori dietro l’omicidio. ”Mio fratello – dice – penso sia stato ucciso per vecchi rancori”. ”Ho chiesto ai suoi collaboratori quale poteva essere la spiegazione di un gesto tanto crudele – racconta – mi hanno detto che non risultavano essere giunte delle minacce. Pensano che l’assassinio potrebbe essere legato a vecchi rancori, dovuti al suo impegno a favore delle popolazioni locali. Fausto ha sempre difeso gli abitanti della zona dai latifondisti che volevano espropriare i terreni”.

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