Le forze israeliane “non avranno altra scelta se non quella di abbordare la nave” se la Rachel Corrie, la nave irlandese con a bordo aiuti e attivisti filo-palestinesi, continuerà a puntare verso la Striscia di Gaza. Lo ha detto all’ANSA il capitano Aryi Shalicar, dell’ufficio stampa delle forza armate israeliane.
“Sono quattro ore che proviamo a contattare l’equipaggio per chiedere di cambiare la rotta verso Ashdod (sud di Israele) di non violare il blocco (imposta da Israele attorno alla Striscia di Gaza), ma per ora non c’é cooperazione”, ha affermato l’ufficiale. “Se non avremo altra scelta, abborderemo la nave per fermarla, perché questo è il nostro compito”, ha aggiunto.
La nave irlandese ‘Rachel Corrie’, in navigazione verso la Striscia di Gaza, ha ignorato finora le richieste della marina israeliana di cambiare rotta e dirigersi verso il porto Ashdod (sud di Israele). Lo ha detto all’ANSA un portavoce militare, rifiutandosi di aggiungere se l’imbarcazione sia tuttora in movimento o sia invece fermo, circondato da unità israeliane, secondo quanto riferito da alcune fonti del Comitato di accoglienza a Gaza.
“Abbiamo stabilito un contatto, ma l’equipaggio non coopera”, ha detto un portavoce militare, ribadendo che le forze israeliane hanno chiesto alla Rachel Corrie di deviare “verso il porto di Ashdod” e lasciando intendere che a questo punto la nave potrebbe essere abbordata. Resta tuttavia confermata, per il momento, la mancanza di qualsiasi segno di scontro.
Venerdì sera il ministero degli Esteri irlandese e quello israeliano avevano delineato un’ipotesi di accordo affinché la nave potesse attraccare ad Ashdod con la garanzia israeliana dell’apertura di un corridoio via terra attraverso il quale lo stesso equipaggio avrebbe potuto poi consegnare il suo carico di aiuti a Gaza, previ i controlli di sicurezza. Ma gli attivisti filo-palestinesi a bordo hanno fatto sapere di non volervi aderire.
“Noi – ha dichiarato nella notte per telefono dalla nave uno dei pacifisti, John Graham – non abbiamo intenzione di accettare alcuna intesa che ci voglia coinvolgere legittimando l’assedio (navale israeliano) contro la Striscia di Gaza”.
Secondo quanto riferisce un membro del gruppo Freegaza, Greta Berlin, la marina israeliana avrebbe seguito l’imbarcazione irlandese. Un giornalista di Al Jazeera, che si trovava a bordo della nave irlandese, ha detto di aver visto le navi israeliane accanto alla Rachel Corrie.
“Ci stanno seguendo – ha affermato – Non ci sono scontri”. “Diversi scafi hanno accerchiato la Rachel Corrie – è la testimonianza di Amjad al-Shawa, portavoce del comitato che avrebbe dovuto accogliere gli attivisti filopalestinesi a Gaza – in una zona situata tra le 30 e le 35 miglia al largo delle coste di Gaza”. L’esercito israeliano non ha ancora confermato l’accaduto. I gruppi Facebook e Twitter stentano a fornire notizie per l’impossibilità di comunicare con i passeggeri a bordo della nave.
Le forze israeliane hanno contattato in precedenza l’equipaggio della Rachel Corrie. Lo ha confermato all’ANSA un portavoce militare, precisando che c’é stata “una richiesta di identificazione, secondo le normali procedure” di approccio in mare. La Rachel Corrie è stata intercettata a prima mattina da alcune unità della marina israeliana che da quel momento continuano a seguirla. Nel frattempo i contatti radio e il radar della nave irlandese risultano oscurati. Non vi sono stati fino ad ora scontri o tensioni.
Secondo fonti del Comitato di accoglienza che avrebbe dovuto ricevere la Rachel Corrie a Gaza, la nave è al momento ferma, circondata dalle unità israeliane. Le fonti confermano a loro volta che non si segnalano scontri o spari e che per ora la nave irlandese non risulta essere stata abbordata né appare trainata.