Giovanni Lo Porto non identificato dal Dna ma “da un incrocio di dati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2015 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Lo Porto non identificato dal Dna ma "da un incrocio di dati"

Giovanni Lo Porto

ROMA – Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano ucciso per errore da un drone americano in Pakistan, non è stato identificato dall’esame del Dna. Secondo quanto scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera la certezza che fosse proprio Lo Porto l’uomo ammazzato nel raid del 15 gennaio scorso insieme al volontario americano Warren Weinstein sarebbe arrivata da un “incrocio di dati e circostanze durato oltre tre mesi proprio perché basato su numerose fonti”.

A spiegare il retroscena dell‘annuncio dato dal presidente americano Barack Obama due settimane fa di fronte al Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) è stato il sottosegretario Marco Minniti.

La sua relazione, sottolinea Sarzanini sul Corriere della Sera, fa emergere nuovi dubbi sull’operato dei servizi segreti americani, soprattutto nei rapporti con gli omologhi italiani. Minniti ha confermato che c’era stata una trattativa che aveva portato alla consegna di tre video di Lo Porto prigioniero dei talebani. La trattativa, però, che prevedeva un pagamento monetario e lo scambio di alcuni prigionieri, si era interrotta all’inizio dl 2015, dopo che il mediatore era stato arrestato. Nella trattativa erano coinvolti agenti pachistani, americani, italiani e tedeschi, ma appena si ritenne di aver aperto un canale gli Stati Uniti hanno iniziato a sferrare gli attacchi. Una coincidenza, certo, che però forse poteva essere evitata da una maggiore comunicazione tra apparati americani.