PALERMO – Gli Stati Uniti offrono un milione di euro alla famiglia di Giovanni Lo Porto, il cooperante palermitano ucciso da un attacco di droni statunitensi in Pakistan nel gennaio del 2015, a 37 anni. Un milione di euro come donazione, non come risarcimento, ma quasi a titolo di favore, “ex gratia” recita il documento bilingue, con tanto di scuse del presidente americano e comandante in capo dell’esercito Barack Obama, quasi a voler chiudere la faccenda senza dare ulteriori spiegazioni sulla dinamica di quella morte.
La notizia dell’offerta di pagamento è stata data dal quotidiano La Repubblica e confermata dall’ambasciata americana a Roma. Il fratello di Giovanni Lo Porto, Daniele, interpellato dall’agenzia Ansa ha confermato: “Ci è stata offerta una cifra di un milione e 200mila dollari. A luglio i nostri legali hanno incontrato a Roma un rappresentante del governo americano che ci ha proposto questa somma, che abbiamo accettato. Obama ha mantenuto l’impegno assunto pubblicamente quando è stata resa nota la notizia della morte di mio fratello”.
La famiglia del cooperante ucciso, che vive a Palermo, nel popoloso quartiere di Brancaccio, non nasconde la propria amarezza per la vicenda. “Oltre il danno anche la beffa, ci è stata proposta una donazione non un risarcimento. E su quella somma abbiamo pagato pure le tasse allo Stato italiano”, puntualizza Daniele Lo Porto, aggiungendo che la famiglia “continua a chiedere verità sulla vicenda. Vogliamo sapere cosa è successo”.
Il pagamento, ricostruisce La Repubblica, è infatti solo una concessione, una donazione “ex gratia”, una formula che non comporta alcuna assunzione di responsabilità giuridica.