NEW DELHI – Purificarsi e lavare via i propri peccati con le acque del Gange, senza però arrivare in India. questa l’ultima “rivoluzione” per i devoti induisti, che potrebbero ricevere l‘acqua del Gange necessaria al rito di purificazione direttamente in bottiglia e a casa propria. Una singolare proposta che arriva proprio da Ravi Shankar, ministro indiano della Comunicazione, Informazioni e Tecnologia, che ha pensato così di rispondere alla mole di richieste dei devoti.
Il ministro ha raccontato all’agenzia di stampa Press Trust of India che sono molte le richieste di acqua pura del Gange per i riti di purificazione:
“Ho indirizzato (il dipartimento postale) verso l’utilizzo dell’e-commerce e accordi per fornire acqua (solo religiosamente, ndr) pura del Gange da Haridwar, Rishikesh alla gente. Hanno assicurato che faranno qualcosa per venire incontro a queste necessità culturali. Se un postino può recapitare cellulari, saari, gioielli, abbigliamento, perché non l’acqua del Gange?”.
La stragrande maggioranza della popolazione indiana è indù, anche se convive con una forte minoranza musulmana. Negli ultimi due anni, le poste indiane hanno fatto accordi con circa 400 aziende di e-commerce, tra cui Amazon e Flipkart, per fornire un vasto assortimento di beni. Una misura che ha avuto fortuna, con un incremento del 15% nelle consegne, fino a raggiungere le 75mila al giorno.