Ior, Vaticano smentisce il Fatto: “Moneyval? Ricostruzione non accurata”

Pubblicato il 18 Giugno 2012 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL VATICANO – La ricostruzione del ‘Fatto quotidiano’ per i diversi aspetti non e’ accurata, non la si puo’ prendere come oro colato”. Lo ha detto padre Federico Lombardi a proposito di un articolo con cui nei giorni scorsi il quotidiano italiano affermava, che Moneyval si appresta a bocciare in alcuni, importanti punti, l’azione del Vaticano per adeguarsi alla normativa sulla trasparenza finanziaria.

”Moneyval – ha precisato il portavoce vaticano – e’ assolutamente contrario a una diffusione del rapporto prima che venga discusso nella sua assemblea e sarebbe grave scorrettezza da parte della Santa Sede diffonderlo”. Chi ha diffuso il ”draft” di Moneyval dunque, secondo padre Lombardi, ha ”compiuto una grossa scorrettezza nei confronti di Moneyval”.

“Smentisco” che nella udienza di sabato tra il Papa e i tre cardinali che indagano sulla fuga di documenti siano ”emersi mandanti e complici” o siano ”stati fatti nomi di sospettati”, ha detto padre Federico Lombardi in un briefing sull’inchiesta dopo l’arresto del maggiordomo del Papa, aggiungendo che ”ne’ la magistratura ne’ la commissione di cardinali hanno dato informazioni su mandanti e complici”. Quella letta sui giornali, ha aggiunto, ”e’ una ricostruzione ipotetica e non fondata”.

Secondo la ricostruzione de ”Il Fatto quotidiano”, che afferma di aver avuto conoscenza degli elementi principali contenuti nel rapporto di Moneyval, il Vaticano, con il suo Istituto per le Opere di religione (Ior), rischierebbe di avere note insoddisfacenti (cioe’ i giudizi ”parzialmente conforme” o ”non conforme”) per otto delle 16 ”raccomandazioni fondamentali” in materia di riciclaggio, e quindi di non poter poi figurare nella ”white list” dei Paesi virtuosi. ”In una situazione di tensione o agitazione – ha detto ancora padre Lombardi – puo’ diventare piu’ frequente un tipo di informazione non fondata”. Che ci siano in Vaticano ”elementi di tensione, noti, questo e’ poco ma sicuro – ha sottolineato -. Si tratta di dire se sono stati o meno interpretati correttamente”. Alcuni fatti, tensioni, descritti spesso nei termini di lotta di potere andrebbero, per il portavoce, interpretati ”senza inserirli necessariamente in contesti pregiudizialmente negativi”.

Essendo le ”indagini ancora in corso”, ha chiarito padre Lombardi, ed essendo ancora ”necessarie riflessione e approfondimento”, non possiamo dare spiegazioni ”universali”. Magistrati e commissione, ha aggiunto, ”stanno lavorando con meticolosita’, lasciate che lo facciano, e quando il Papa avra’ detto cosa ne pensa, sara’ il tempo per farlo”. Mi sembra, ha rimarcato il gesuita, che ”una lettura esplicativa e interpretativa sia prematura, per la fondatezza dei dati e delle argomentazioni” che abbiamo a disposizione in questo momento.

Come ha affermato il cardinale Tarcisio Bertone nella intervista di oggi a Famiglia cristiana, a volte tra ”liberta’ di stampa e espressione, e liberta’ personale, di corrispondenza, cioe’ tutela della privacy, ci sono diritti confliggenti”. Lo ha rimarcato il portavoce vaticano Federico Lombardi nel briefing sull’inchiesta contro il maggiordomo del Papa Paolo Gabriele. ”Se ci sono dei limiti di correttezza, questo – ha detto Lombardi – e’ un punto degno di approfondimento da parte di tutti, giornalisti compresi”.     Il segretario di Stato di Benedetto XVI, nella sua intervista al periodico dei paolini, si chiede tra l’altro se il ”diritto alla privacy” garantito dalla Costituzione italiana non valga anche per quanti hanno scritto al Papa.