Iran: ancora scontri a Teheran, 5 i morti. Potrebbe esserci anche nipote Moussavi

Secondo giorno di violenti scontri tra polizia e manifestanti anti-governativi a Teheran durante il corteo per la festività sciita dell’Ashura – Intanto, sempre secondo un sito dell’opposizione, in un’altra città iraniana, Tabriz, nella parte nord ovest del Paese, sono morti almeno altri cinque manifestanti in scontri con le forze di sicurezza iraniane – In totale le vittime sarebbero almeno dieci ma la polizia parla di soli 4 morti e 300 feriti

Ancora tensione in Iran. Secondo giorno di violenti scontri tra polizia e manifestanti anti-governativi a Teheran durante il corteo per la festività sciita dell’Ashura. Scontri a Teheran e Tabriz che hanno causato almeno dieci morti, tra cui il nipote del leader dell’opposizione Mir Hossein Moussavi. Il governo iraniano, però, riduce il bilancio delle vittime : prima il bilancio ufficiale della polizia iraniana parla di 4 vittime e 300 arresti, poi si corregge a rialzo e l’ultimo bollettino ufficiale parla di “5 morti deceduti in circostanze sospette”, secondo quanto riferito dall’agenzia Irna.

Secondo il sito d’opposizione Jaras, invece, la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti e almeno quattro persone sono rimaste uccise e altre due ferite. Anche il sito Rahesabz parla di quattro morti, affermando che uno dei suoi reporter ne è stato testimone.

Omid Habibinia, giornalista che è riuscito a entrare in contatto con alcune fonti a Teheran nonostante il blackout delle linee cellulari e di molti siti web, ha riferito invece di cinque vittime. Tra queste, sempre secondo l’opposizione, ci sarebbe anche il nipote ventenne del leader riformista Moussavi. I siti riformisti hanno parlato finora di quattro vittime. Una delle pagine online vicine all’opposizione, infatti, ha dato la notizia che il nipote del leader dell’opposizione Mir Hossein Moussavi è stato ucciso negli scontri. «Ali Moussavi, 20 anni, è stato ucciso in scontri oggi a mezzogiorno, il suo corpo si trova nell’ospedale di Teheran», scrive il sito parlemannews.

Gli agenti in tenuta antisommossa sono intervenuti con i gas lacrimogeni per disperdere la folla che scandiva slogan contro il regime degli ayatollah. Secondo quanto riferito da testimoni, gli scontri sono particolarmente intensi in alcune aree del centro cittadino, fra cui le piazze Imam Hossein, la piazza Enghelab e il quartiere Pich Shemrun. Il sito web Jaras precisa che «la polizia ha aperto il fuoco» e che i manifestanti gridavano «Morte al dittatore» dopo aver dato fuoco ad una moto della polizia.

Intanto, sempre secondo un sito dell’opposizione, in un’altra città iraniana, Tabriz, nella parte nord ovest del Paese, sono morti almeno altri cinque manifestanti in scontri con le forze di sicurezza iraniane. Sempre in questi scontri ci sarebbero anche molti feriti.

La polizia aveva negato che vi fossero vittime, ma nel pomeriggio la tv di Stato iraniana ha confermato che gli scontri a Teheran tra manifestanti dell’opposizione e forze dell’ordine hanno provocato «diversi morti e feriti da entrambe le parti». L’emittente iraniana “Press tv”, inoltre, ha confermato che quattro manifestanti sono stati uccisi a Teheran da “sconosciuti”. La polizia è però tornata a  negare ogni coinvolgimento, sottolineando che le milizie schierate nella capitale «non sono dotate di armi da fuoco».

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