IL CAIRO – Attacco kamikaze dell’Isis in Egitto: i terroristi di Daesh hanno colpito nel nord-est del Sinai, uccidendo dieci soldati egiziani. Le penisola è spesso teatro di sanguinosi attacchi della branca egiziana dell‘Isis. Solo pochi giorni fa, il 4 luglio, un altro attentato, questa volta con un ordigno piazzato sul ciglio di una strada, aveva ucciso due poliziotti al passaggio di un mezzo blindato a sud di Al Arish.
Il Sinai nord-orientale dalla metà del 2013 è teatro di una sanguinosa guerriglia condotta da estremisti islamici cui le forze di sicurezza rispondono con interventi altrettanto cruenti. Stime complessive e attendibili sul numero di vittime da ambo le parti non sono disponibili.
All’inizio di giugno l’Egitto ha innalzato il proprio livello di allerta terrorismo a causa della nuova situazione creatasi con la rottura dei rapporti diplomatici e dei trasporti con il Qatar compiuta assieme a tre monarchie del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Barhrein).
Una nota ufficiale dichiarava che “lo Stato ha deciso di alzare il proprio livello di allerta alla luce della situazione nelle regione”, “in previsione di minacce da parte di elementi terroristi di condurre operazioni che prendono di mira cittadini innocenti”.
Le misure di sicurezza rafforzate sono state prese “attorno a installazioni vitali, progetti di investimento nazionali, centrali elettriche e idriche, chiese, strutture religiose, siti turistici, oltre a punti di passaggio da e per il Sinai”.