Lampedusa “scoppia”: oltre 5 mila migranti. Napolitano con Maroni e l’Ue apre all’Italia

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 16:52 OLTRE 6 MESI FA

LAMPEDUSA – ”Sono 5.400 in questo momento i profughi a Lampedusa. Un numero impressionante, di sole cento unità inferiore alla popolazione”, le parole di allarme arrivano dall’assessore al Turismo dell’isola, Pietro Busetta, che questo pomeriggio ha fatto il punto della situazione nell’isola insieme al presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

Il Comune di Lampedusa ha avanzato alcune proposte per la ”normalizzazione”, ”pur precisando – si legge in una nota – che non ci sono compensazioni possibili per quello che l’isola ha subito”. Nell’immediato l’amministrazione comunale chiede lo svuotamento dell’isola dai profughi, incrementando il ponte aereo, lo spostamento di una nave militare che faccia da navetta per i profughi dirottandoli su altri porti, stazionamento di una nave da crociera per accogliere chi dovesse arrivare e per trasferire immediatamente altrove i profughi e la programmazione di una riunione del consiglio dei ministri a Lampedusa. Il Comune ribadisce il ”no” alla tendopoli. ”Nel medio termine – ha spiegato Busetta – bisogna valutare la possibilita’ di mettere in funzione l’isolotto di Lampione come cpa per 2.500 persone”. Tra gli interventi richiesti anche la moratoria per mutui ed esenzione fiscale per il 2011 e la zona franca a fiscalita’ zero o di vantaggio, ma anche l’implementazione del pronto soccorso, il rifacimento delle strade e il completamento della piscina oltre a iniziative per la promozione del turismo.

Intanto a Varese, con al fianco il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto un pubblico riconoscimento dichiarando di apprezzare e condividere la sua linea rispetto alla gestione dei flussi migratori che si stanno riversando sulle nostre coste in seguito alla crisi libica. ”Dobbiamo concorrere insieme – ha detto – alla massima coesione sociale e politica anche a dinamiche complesse e problematiche come queste”.

In questa ottica, ha spiegato Napolitano, va affrontata la questione ”dei flussi migratori, dell’accoglienza di chi arriva, della vigilanza rispetto a tutto quello che si puo’ mescolare di torbido negli sbarchi verso le nostre coste”. ”Ho apprezzato in questo frangente – ha aggiunto – l’impegno del ministro Maroni. Lavoriamo in piena sintonia, per quanto le mie responsabilita’ non sono quelle di governo. Nei giorni scorsi, in quanto presidente del Consiglio Supremo di Difesa, ho dato il mio doveroso contributo ad una linea di condotta che credo sia corretta, e sia la sola che possiamo tenere in questo momento”.

Sono arrivati a Lampedusa i primi immigrati provenienti dalla Libia. Maroni ha detto che dal 1 gennaio sono arrivati 14.918 immigrati, quasi tutti clandestini, e non si possono considerare richiedenti asilo. Poi ha promesso: “Mi recherò in tunisia per fermare partenze”. Il ministro ha sottolineato che con le partenze in massa dalle coste nordafricane si rischia «un’emergenza», e ringraziando per la “pazienza” i cittadini di Lampedusa ha detto che il governo esaminerà misure compensative – economiche e strutturali – per l’isola siciliana. Maroni ha aggiunto che la nave San Marco della Marina militare andrà subito a Lampedusa per evacuare un “numero significativo” di clandestini. Il ministro ha aggiunto che “per la prima volta 200 libici sono sbarcati in Italia, non a Lampedusa, ma a Catania”. Poi il ministro ha dato notizia che, in seguito alla crisi libica, è stato anche deciso di intensificare l’attività informativa e investigativa per proteggere gli obiettivi sensibili, è stato convocato permanentemente il Comitato strategico di analisi antiterrorismo ed è stato intensificato il monitoraggio di soggetti che in passato hanno evidenziato contatti con il fondamentalismo islamico.

Da Bruxelles solidarietà e disponibilità a dare il necessario sostegno ai Paesi più ‘colpiti’ dai flussi migratori è stata espressa dall’Ue in occasione della riunione dei ministri degli Esteri svoltasi a Bruxelles. L’ Unione e i Paesi membri – si legge nel comunicato diffuso al termine del Consiglio Esteri – sottolineano ancora una volta la loro solidarieta’ nei confronti dei Paesi piu’ direttamente colpiti dai movimenti migratori e ribadiscono la loro disponibilita’ a fornire il sostegno necessario in base all’evolversi della situazione”.