ROMA – Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato “con fermezza” il lancio di un missile a lungo raggio effettuato dalla Corea del Nord. In una dichiarazione adottata all’unanimità, i Quindici sottolineano che il lancio del razzo “è una seria violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite”.
La Corea del Nord, infatti, ha dato il via a un’altra operazione missilistica quando, alle ore 1:31 italiane di domenica 7 febbraio, ha lanciato un razzo a lungo raggio verso l’area di Okinawa. Ma l’obiettivo era l’orbita terrestre, non il Giappone. Stavolta non si è trattato di un test o presunto tale come quello di qualche tempo fa: l’intenzione era inviare in orbita un satellite per analisi terrena, “operazione riuscita” come il regime ha comunicato intorno alle 5 ore italiana.
Dopo il quarto test nucleare del 6 gennaio, oggi è dunque maturata un’altra operazione ad alto rischio, che ha scatenato le durissime reazioni di Usa, Giappone e Corea del Sud (che hanno sollecitato e ottenuto la convocazione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, sempre oggi alle 11 di New York), completata in circa 10 minuti da quando il razzo ha lasciato alle 9:01 locali (1:31 in Italia) la base di Dongchang-ri, su esplicito ordine del “comandante supremo Kim Jong-un”.
Il segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon, ha sollecitato la Corea del Nord a porre fine “immediatamente alle azioni provocatorie”. Attraverso un portavoce, Ban ha fatto sapere che il lancio del razzo/satellite di oggi è una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza sul bando a carico di Pyongyang dell’uso di tecnologie balistiche. La mossa del Nord è maturata “nonostante la richiesta della comunità internazionale per evitare un atto del genere”.
Consenso all’interno del Consiglio Onu sulla necessità di condannare la mossa: “C’è accordo nel condannare questo tipo di violazione delle sanzioni”, ha detto l’ambasciatore del Venezuela, Rafael Ramirez, il cui Paese detiene la presidenza di turno del Consiglio medesimo.
Il missile ha percorso una traiettoria di alcune centinaia di chilometri fino a esplodere, secondo ricostruzioni della Corea del Sud, a sudovest dell’isola sudcoreana di Jeju. Il governo di Seul ha valutato in via preliminare l’iniziativa come “un fallimento” ma ha poi comunicato di ritenere il lancio effettivamente riuscito ,confermando l’intento di inviare in orbita un satellite.
Quanto alla Cina, il tradizionale e storico alleato di Pyongyang, il primo commento, a poche ore dei festeggiamenti del Capodanno lunare, fa capo all’agenzia ufficiale Xinhua: “In merito alla sua reale natura, il lancio rimarca uno sviluppo negativo della situazione nella penisola coreana dato che ha suscitato ansia e preoccupazione su vasta scala nel mondo”.