Nucleare. La Cina ammette: “Fuga radioattiva a maggio”

A un mese di distanza Pechino ammette: c’è stata “una fuga estremamente piccola” di radioattività in uno dei due reattori della centrale nucleare di Daya Bay. L’impianto si trova a 50 chilometri a nord di Hong Kong, nella provincia cinese del Guangdong, ed è operativo dal 2003.

La fuga, ha affermato in un comunicato il China Guangdong Nuclear Power Group, che gestisce l’ impianto “ha fatto aumentare leggermente il livello di radioattività nell’impianto di raffreddamento dell’Unità 2”, ma è stata “circoscritta” e di conseguenza “non c’é alcun pericolo per la popolazione”.

Ora, ha aggiunto la compagnia, “i due reattori di Daya Bay funzionano normalmente e in piena sicurezza”. Il guasto alla centrale, che si è prodotto il 23 maggio, era stato denunciato dall’emittente Radio Free Asia che trasmette da Hong Kong e in seguito confermata dal governo dell’ ex-colonia britannica, oggi una Speciale Regione Amministrativa della Cina.

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