Fa a pezzi il marito, lo frigge e lo mangia: no alla buona condotta

Omaima Nelson

LOS ANGELES – Nel 1991 aveva ucciso, fatto a pezzi, cucinato e mangiato il proprio marito, sposato appena tre settimane prima. In carcere da allora, Omaima Nelson si è vista negare la scarcerazione per buona condotta.

Omaima aveva raccontato ad uno psichiatra di aver indossato un cappello rosso, tacchi rossi e rossetto rosso prima di uccidere il marito, bollirne la testa, friggerne le mani, e poi mangiare le sue costole con tanto di salsa barbecue.

Un procedimento durato dodici ore, ed eseguito da Omaima mentre era in trance

La ex modella di origini egiziane si è sempre difesa dicendo di aver ucciso il marito per difendersi dalle sue continue violenze. Ma le modalità dell’omicidio, commesso nel week-end del Giorno del Ringraziamento del 1991 nella casa della coppia a Costa Mesa, in California, hanno convinto i giudici a negare la scarcerazione per buona condotta già nel 2006.

Il procuratore di Orange County ha raccontato che nella casa c’erano buste di plastica con sangue dappertutto. Nella friggitrice c’erano le mani del signor Nelson, mentre nel frigorifero era conservata al testa dell’uomo.

Omaira Nelson, che aveva ventitré anni all’epoca dell’omicidio, disse di aver fritto le mani al marito per non permettere che venissero riconosciute le impronte digitali.  La donna mischiò anche parti del corpo dell’uomo con gli avanzi del tacchino cucinato per il Ringraziamento.

 

 

 

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