“Sei una strega”: Kepari Leniata torturata e bruciata viva in Papua Nuova Guinea

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 - 15:24| Aggiornato il 8 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

MOUNT HAGEN (PAPUA NUOVA GUINEA) – L’hanno denudata, torturata e infine messa al rogo dinanzi a una folla inferocita. E’ accaduto, nel 2013, in Papua Nuova Guinea, dove una ragazza di appena 20 anni, Kepari Leniata, è stata accusata di stregoneria e per questo ha pagato con la vita.

Un gruppo di uomini l’ha trascinata in strada a Mount Hagen, un villaggio in mezzo all’isola, le ha strappato di dosso i vestiti e l’ha cosparsa di benzina. Quando polizia e vigili del fuoco sono accorsi, la folla di curiosi che aveva accerchiato il rogo umano, li ha fermati non permettendogli di intervenire in tempo per salvarla.

Due quotidiani locali hanno pubblicato in prima pagina le agghiaccianti foto della tortura. La polizia è ora alla ricerca dei responsabili, che saranno accusati di omicidio. Il movente è medievale come tutta l’incredibile storia: Kepari è stata accusata dai suoi compaesani di aver praticato la stregoneria su un ragazzino di 6 anni e di averlo ucciso.

Il bimbo era stato ricoverato in ospedale con forti dolori addominali e al petto. Poco dopo è morto e la famiglia del ragazzino ha gridato vendetta. Bersaglio della furia omicida, oltre a Kepari, altre due donne. Una salvata dalla polizia e l’altra tuttora scomparsa.

La stregoneria in Papua Nuova Guinea è piuttosto comune: gran parte della popolazione di fronte a una malattia o prima di imbarcarsi in un’impresa economica si rivolge ai sangoma (stregoni, sciamani).