Medio Oriente, Sinodo: “No all’antiebraismo, ma solidali con i palestinesi”

Pubblicato il 18 Ottobre 2010 - 10:26 OLTRE 6 MESI FA

Il Sinodo del Medio Oriente dice no all’antiebraismo, no alla violenza ma esprime solidarietà ai palestinesi e chiede che si faccia di tutto per trovare una soluzione all’annoso problema del conflitto tra israeliani e palestinesi.

”Pur condannando la violenza da dovunque provenga, e invocando una soluzione giusta e durevole del conflitto israelo-palestinese, esprimiamo la nostra solidarietà con il popolo palestinese, la cui situazione attuale favorisce il fondamentalismo”. Contiene questa forte presa di distanza dall’occupazione israeliana uno dei passaggi della ‘Relatio post disceptationem’ del Sinodo dei vescovi sul Medio Oriente, letta stamane, alla presenza di Benedetto XVI, dal relatore generale del Sinodo, l’arcivescovo egiziano Antonios Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti.

”Le situazioni politico-sociali dei nostri Paesi hanno una ripercussione diretta sui cristiani, che risentono piu’ fortemente delle conseguenze negative”, si legge ancora nel documento. ”Chiediamo ala politica mondiale – dicono ancora i padri sinodali – di tener sufficientemente conto della drammatica situazione dei cristiani in Iraq, che sono le vittime principali della guerra e delle suE conseguenze”.

In ogni caso, ”in base alle possibilita’ presenti in ogni Paese, i cristiani devono favorire la democrazia, la giustizia e la pace, e la laicita’ positiva nella distinzione fra religione e Stato e il rispetto di ogni religione”.

”Le nostre Chiese rifiutano l’antisemitismo e l’antiebraismo”. Dice anche parole chiare sui rapporti con l’ebraismo la ‘Relatio post disceptationem’ che ribadisce anche l’auspicio per una soluzione a due Stati nel conflitto mediorientale. Dopo aver ricordato la dichiarazione conciliare ‘Nostra aetate’, sul rapporto della Chiesa cattolica con le altre religioni tra cui quella ebraica, il documento sottolinea che ”il conflitto israelo-palestinese si ripercuote sui rapporti tra cristiani ed ebrei”.

”A piu’ riprese – si evidenzia -, la Santa Sede ha chiaramente espresso la sua posizione, auspicando che i due popoli possano vivere in pace, ognuno nella sua patria, con confini sicuri, internazionalmente riconosciuti”. Tuttavia, ”le difficolta’ dei rapporti fra i popoli arabi e il popolo ebreo sono dovute piuttosto alla situazione politica conflittuale”, tenendo comunque conto, dicono i padri sinodali, che ”noi distinguiamo tra realta’ religiosa e realta’ politica”. I cristiani, comunque, ”hanno la missione di essere artefici di riconciliazione e di pace, basate sulla giustizia per entrambe le parti”.