NEW YORK – Nell’ultima settimana sono stati migliaia gli arresti in almeno sette stati degli Stati Uniti in quella che si sta delineando come una vera e propria ondata di raid ordinati dalle autorità che si occupano dell’immigrazione e della sicurezza dei confini. Questo il primo risultato della legge varata da Donald Trump ha l’obiettivo di una decisa stretta sui circa 11 milioni di immigrati clandestini negli Usa.
Negli scorsi giorni la Corte d’Appello ha bocciato l’ordinanza sull’immigrazione che prevedeva il blocco degli ingressi dei cittadini provenienti dai sette paesi colpiti dal “Muslim ban” di Trump: Iran, Iraq, Siria, Libia, Yemen, Sudan e Somalia. Ma intanto proseguono gli arresti in tutti gli Stati Uniti.
Le città più colpite sono Atlanta, Chicago, New York, Los Angeles, oltre ad alcune aree della North e South Carolina. L’obiettivo dei è rimpatriare gli irregolari con fedina penale sporca ma per i media vengono colpite anche persone senza precedenti.
Ma – riportano i media americani – ad essere colpite in queste ore sono anche molte persone senza precedenti per reati. Un aspetto quest’ultimo che differenzierebbe queste operazioni da quelle in passato messe in campo anche da Barack Obama. Trump ha promesso di rispedire a casa in maniera forzata almeno 3 milioni di illegali che si sono macchiati di crimini. E per raggiungere questo risultato ha dato ordine al Dipartimento per la sicurezza nazionale di ampliare la platea delle persone da perseguire: non solo quelle già condannate dalla giustizia per reati penali, ma anche quelle con reati minori e in alcuni casi anche persone solo sospettate di attività criminali o illegali.