Usa, Dipartimento Difesa. Finte cerimonie arrivo per soldati dispersi in guerra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2013 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
Cerimonia di arrivo di caduti o dispersi americani in guerra

Cerimonia di arrivo di caduti o dispersi americani in guerra

HONOLULU, STATI UNITI – In una base militare alle Hawaii una unita’ del Dipartimento della Difesa Usa ha svolto per anni solenni ”cerimonie di arrivo’‘ per i resti non ancora identificati di soldati americani dati per dispersi in azione o per bare vuote. Ad accoglierle davanti alla stiva degli aerei cargo c’era la Guardia d’Onore, un picchetto di veterani di guerra e familiari di soldati caduti in guerra.

Ma in realta‘ erano cerimonie truccate: in molti casi i resti erano stati gia’ riportati in patria da mesi, e spesso gli aerei da cui venivano scaricate le bare avvolte nella Bandiera a Stelle e Strisce non erano neanche in grado di volare. Tra il personale civile e militare della base, cerimonie del genere erano conosciute come ‘La Grande Menzogna’, riferisce la Nbc News, che ha scoperto la messinscena e ne ha chiesto conto al Pentagono. La risposta e’ arrivata sotto forma di comunicato, in cui si legge che dal 2006 l’unita’ del Dipartimento della Difesa che si occupa dei rintracciare i dispersi in azione e i prigionieri di guerra – la Joint Pow/Mia Account Command (Jpac) – ”ha iniziato a condurre cerimonie ‘di arrivo” per i resti trasportati in aereo negli Usa dal luogo in cui sono stati rinvenuti.

Queste cerimonie pre-programmate sono di natura simbolica, e hanno lo scopo di onorare quegli americani che hanno compiuto il massimo sacrificio per sostenere la nostra Nazione”. Nella nota si afferma inoltre che i resti dei soldati rimpatriati ”vengono trattati con la massima cura, attenzione, integrita’, e soprattutto rispetto”. Il Pentagono non spiega pero’ perche’ si parli di ”cerimonie di arrivo” e le si organizzi come tali, quando in realta’ non lo sono. Tuttavia, ha affermato che da ora in poi saranno chiamate piu’ sobriamente ”cerimonie d’onore”.

”Il nome e’ stato cambiato perche’ ‘tecnicamente’ sono gia’ arrivati”, ha spiegato un portavoce del Jpac. I resti erano gia’ nei laboratori della base in attesa di essere identificati, e che venivano riportati dopo le cerimonie. Molti video di queste cerimonie vengono resi pubblici sul sito web del Pentagono o diffusi via YouTube. La missione del Jpac, spiega Nbc News, e’ di ottenere il rimpatrio e l’identificazione dei resti di circa 83 mila soldati dispersi nella Seconda guerra mondiale e nelle guerre di Corea e Vietnam.

In media, l’ufficio arriva all’identificazione dei resti di una ottantina di soldati l’anno. Si tratta di una missione molto apprezzata dai familiari dei soldati dispersi e dai veterani, che però ora sono fortemente indignati. ”Se sono stato preso in giro, saro’ un cittadino davvero incazzato”, ha affermato Jesse Baker, un veterano della seconda guerra mondiale e della guerra in Corea, che ha partecipato ad una cinquantina di cerimonie del genere. ”E conosco anche molti altri cittadini che si incazzeranno davvero”, ha aggiunto.