Alessandro Impagnatiello (Foto Ansa)
La cognata di Alessandro Impagnatiello, moglie del fratello dell’ex barman che nel maggio 2023 ha ucciso la fidanzata incinta Giulia Tramontano, è stata condannata dal Tribunale civile di Milano a risarcire i familiari della vittima con circa 25mila euro. Pochi mesi dopo l’omicidio, l’auto di Impagnatiello era stata venduta e intestata alla cognata, nel tentativo, dicono i giudici, di far apparire l’uomo nullatenente e sottrarre il veicolo ai risarcimenti dovuti alla famiglia.
Il giudice Francesco Pipicelli ha stabilito che la vendita serviva a ridurre il patrimonio dell’ex barman, già condannato all’ergastolo in primo e secondo grado, e a ostacolare le pretese dei parenti di Giulia. L’auto era stata utilizzata dal femminicida per nascondere e trasportare il corpo della giovane. I genitori, il fratello e la sorella di Giulia avevano promosso un’azione civile per revocare la vendita, con prima udienza a novembre, per impedire che la macchina circolasse liberamente, dato che la Procura aveva sequestrato solo il pianale posteriore. In seguito, la cognata e il fratello di Impagnatiello hanno denunciato il furto del veicolo, senza ottenere risarcimento dall’assicurazione. “Alla famiglia di Giulia ciò che interessava era che questa macchina, sulla quale era stato nascosto e trasportato il corpo, non circolasse più liberamente, dato che non era stata sequestrata dalla Procura”, ha spiegato l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia.
