Michele Noschese (in una foto Ansa), per la Guardia Civil è morto per l'assunzione di droga, "nessuna violenza". E spunta il video con l'aggressione al vicino - Blitz Quotidiano
Michele Noschese è morto a causa della “continua assunzione di stupefacenti” e “non ci sono segni di violenza sul corpo”. È quanto è emerso dall’autopsia sul corpo del dj napoletano morto a Ibiza sabato scorso, secondo quanto evidenziato dalla Guardia Civil in un comunicato diffuso nella giornata di ieri, in attesa dei risultati tossicologici definitivi.
Il producer e dj napoletano è stato immobilizzato il 19 luglio scorso dagli agenti della Guardia Civil spagnola, accompagnati da quelli della sicurezza del condominio residenziale di Sant’Eulalia a Ibiza, dopo aver aggredito un vicino con un coltello, secondo la ricostruzione degli investigatori spagnoli. Il 35enne, “con visibili segni di essere sotto l’effetto di stupefacenti” e “soffrendo allucinazioni”, avrebbe opposto una resistenza violenta. Dopo la morte, avvenuta a seguito dei vani tentativi di rianimazione, l’autopsia ha escluso “segni di violenza”, ha scritto sempre la Guardia Civil dissipando i dubbi su un possibile legame della morte con l’intervento delle forze dell’ordine. Durante la perquisizione nell’abitazione di Michele Noschese, gli agenti hanno ritrovato poi dei “residui” di varie sostanze, fra cui 2CB, ketamina e cocaina, che confermerebbero la teoria di una morte a seguito dell’assunzione di droga.
Il video dell’aggressione all’anziano vicino di Ibiza
Sulla vicenda ancora poco chiara, ci sono anche dei video girati da alcuni testimoni che vivono nello stesso condominio residenziale e che, quella sera, hanno ripreso “gravi alterchi e colluttazioni” nella casa del deejay. Noschese, dopo aver litigato in casa, è uscito per andare a puntare un coltello alla gola di Xavier, un vicino di 82 anni. Testimoni hanno anche ripreso una ragazza che ha scavalcato un balcone per poter fuggire da un Godzi infuriato e in tanti, dopo aver assistito a queste scene, hanno chiamato la Guardia Civil.
La giovane, di origini sudamericane, era ospite da tre giorni di Noschese e non sono chiari i motivi della lite tra lei e il deejay. Secondo quanto ricostruito finora, in precedenza l’italiano aveva avuto anche “una violenta discussione con due individui” a casa sua. Dj Godzi era alterato? Sembrerebbe di sì, stando alle dichiarazioni di un amico che ha raccontato di un droga party evidentemente finito male.

Una vicina di casa di Michele ha raccontato a El Diario de Ibiza cosa ha visto: “Mi sono svegliata alle otto del mattino per dei rumori e delle urla e, quando sono uscita in giardino, ho visto che c’erano circa quindici persone che gridavano, e poi ho visto che Michele si era intrufolato nel balcone del suo vicino, un uomo di 82 anni, e lo stava scuotendo. Non so se fosse in preda a un attacco psicotico, se fosse sotto l’effetto di droghe o cosa gli fosse successo”. La vicina ha aggiunto di aver gridato agli amici di Noschese: “Non è vostro amico? Andate a fermarlo”. La ragazza ha aggiunto: “Loro mi hanno risposto: ‘È pazzo, è impossibile'”. In quel momento è arrivata la Guardia Civil e la sicurezza privata del complesso residenziale. Sul posto anche un’ambulanza che, in un primo momento, era arrivata per soccorrere il vicino aggredito. “Poi ci hanno detto che era morto per un arresto cardiaco”, ha concluso la testimone.
Il padre: “Lo riporterò a casa domenica. Ho chiuso con Ibiza”
“Riporterò Michele a casa a Napoli, domenica. Ho chiuso con questo posto. La salma è stata liberata, domani è prevista la cremazione. Mia moglie Daniela e l’altro mio figlio Giampiero, come me, sono straziati”. A dirlo è Giuseppe Noschese, il padre del dj e producer napoletano morto a Ibiza.
L’ex primario del Cardarelli ha parlato con la stampa dalla casa che il figlio aveva acquistato 5 anni fa a Rocca Llisa sulle colline di Sant’Eulalia sull’isola spagnola. Giuseppe Noschese, attualmente è qui in attesa dei risultati degli esami diagnostici che dovranno chiarire le circostanze del decesso. Gli esami sono stati compiuti alla presenza del perito di parte in una clinica privata. L’ex medico ha spiegato: “Per il referto ci vorranno un paio di giorni perché la clinica li ha inviati all’estero, a un service internazionale, per un esame rigoroso”.
In questo modo si capirà se davvero Dj Godzi è morto a causa dell’assunzione di droga. La Guardia Civil lo ha detto avendo in mano il referto dell’autopsia compiuta sul giovane che non ha evidenziato segni di violenza. E ha accertato, in attesa dei risultati tossicologici definitivi, come possibile causa del decesso “la continua assunzione di stupefacenti”.
Alla descrizione di un ragazzo che assumeva continuamente droga, il padre ha ribattuto: “Mio figlio consumatore abituale di stupefacenti? E come fa a dirlo la Guardia Civil? Voglio vedere le denunce a carico di mio figlio esistenti al riguardo”. Il riferimento è a quanto detto dagli investigatori spagnoli nel comunicato diramato ieri.
“Ho la massima e totale fiducia nella magistratura spagnola e attendo con grande serenità i referti ufficiali e i risultati dell’inchiesta”, ha assicurato ancora Giuseppe Noschese. Che ha aggiunto: “Quello che posso dire [da medico] è che se Michele aveva le convulsioni”, dopo il fermo da parte degli agenti, “doveva essere soccorso e non picchiato e ammanettato mani e piedi”. Il padre del dj ha anche spiegato il perché abbia deciso di denunciare la Guardia Civil parlando di un “atto dovuto”.
