
Multati oltre 2mila utenti in Italia per il Pezzotto, sanzioni fino a 5 mila euro (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Nel periodo compreso tra marzo e aprile 2025, la Guardia di Finanza ha identificato e multato 2.282 italiani sorpresi a utilizzare il “pezzotto”, ovvero decoder o app illegali per accedere a contenuti audiovisivi in streaming come partite di calcio, film e serie TV. Gli utenti, abbonati a piattaforme clandestine, sono stati raggiunti da una raccomandata che contesta la violazione della legge 633 del 1941, tuttora in vigore per regolare il diritto d’autore. La sanzione prevista varia da un minimo di 154 euro a un massimo di 5.000 euro nei casi di recidiva. Le persone coinvolte sono state invitate a presentarsi presso un comando della Guardia di Finanza per chiarimenti.
Come vengono identificati gli utenti illegali
Durante una conferenza stampa nella sede del Coni a Roma, il generale di brigata Gaetano Cutarelli ha spiegato come i controlli siano diventati più efficaci e rapidi. Oggi bastano appena due minuti per risalire all’identità di chi fruisce contenuti illegalmente. Le tracce digitali lasciate dagli utenti – come l’IP della connessione internet e i dati della carta di credito usata per i pagamenti – permettono alle autorità di identificarli con precisione. In molti casi, gli utenti non si proteggono nemmeno con una VPN, facilitando ulteriormente il lavoro degli investigatori.
Pirateria in Italia: un fenomeno radicato
Secondo il rapporto Fapav-Ipsos 2023, sono circa 4 milioni gli italiani abbonati a servizi di streaming illegali. Il fenomeno attraversa tutte le fasce d’età e i livelli sociali, rappresentando un serio danno economico per l’industria culturale. “Parliamo di centinaia di milioni di euro sottratti ogni anno al sistema”, ha dichiarato Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A. De Siervo ha sottolineato che la diffusione della pirateria è anche una delle cause principali dell’aumento del costo degli abbonamenti regolari: “Se tutti pagassero, pagheremmo tutti meno”.