
Rubano pietre preziose da oltre 4 milioni, prosciolti grazie a un "misterioso" accordo (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Era stato pianificato con cura, in ogni dettaglio, il furto milionario avvenuto lo scorso anno a danno di un rappresentante tedesco di gioielli. I ladri, quattro uomini residenti tra il Mantovano e il Polesine, avevano seguito la vittima per centinaia di chilometri, da Vicenza fino in Alto Adige, riuscendo a rubare due pietre preziose di immenso valore: una rubellite da 3,5 milioni di euro e una tormalina paraiba da 1,1 milione.
Il colpo era andato a segno all’area di servizio Isarco est, lungo l’Autobrennero. Dopo aver forato una gomma del Suv del gioielliere, i ladri avevano atteso che l’uomo si fermasse a cercare aiuto in un’officina nei pressi di Chiusa. In quel momento uno di loro aveva aperto il veicolo lasciato incustodito, rubando la valigetta con le pietre preziose. Sembrava un piano perfetto, ma un dettaglio ha cambiato tutto: una telecamera installata davanti all’officina ha ripreso chiaramente l’azione, i volti e le targhe dei veicoli coinvolti.
Nonostante l’identificazione dei responsabili e le accuse gravi di furto aggravato, il processo non si farà. La vittima ha deciso di rimettere la querela e il giudice per l’udienza preliminare di Bolzano ha emesso sentenza di non luogo a procedere. L’accordo che ha portato a questa scelta rimane riservato.
Dalla fiera al furto: un piano ben orchestrato
Tutto è iniziato il 16 maggio 2023, durante la fiera dell’oro a Vicenza. Il rappresentante tedesco, ignaro di essere seguito, ha lasciato la manifestazione con il suo Suv carico di pietre preziose e ha intrapreso il viaggio verso la Germania. I ladri lo hanno seguito con due auto senza mai destare sospetti. Giunti in Alto Adige, all’area di sosta Isarco est, hanno attuato la parte decisiva del piano: uno di loro ha forato di nascosto una gomma del Suv.
Costretto a uscire al casello di Chiusa per cercare assistenza, il rappresentante ha lasciato incustodito il veicolo per pochi minuti, giusto il tempo per i ladri di agire. In un attimo, la valigetta contenente i gioielli è stata sottratta. La fuga è stata rapida, ma l’occhio di una telecamera ha documentato tutto, inchiodando i quattro alle proprie responsabilità. Ciononostante, nessuno di loro affronterà il processo: con la remissione della querela, il caso si chiude senza condanne.