“Contraffazioni ‘made in China’ tra le armi Usa”: denuncia del Senato americano

Pubblicato il 23 Maggio 2012 - 13:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il “made in China” è arrivato anche tra le armi degli Stati Uniti. La Senate Committee on Armed Services, commissione del Senato per le armi, presieduta da Johm McCain e Carl Levin ha scoperto almeno 1.800 casi di prodotti “taroccati” nei magazzini militari americani. I pezzi contraffatti sarebbero stati montati anche sugli elicotteri delle forze speciali. Pechino ha sempre negato il permesso di condurre inchieste sulla provenienza di questi prodotti, che costituiscono un giro d’affari di 7,5 miliardi di dollari l’anno e costano il posto di lavoro a 11 mila americani.

Le contraffazioni riguardano soprattutto piccole componenti di radio e strumenti Gps, ed alcune di queste sono state montate sugli elicotteri SH-60B della Us Navy, sui cargo C-130J e C-27J e sugli aerei P-8A Poseidon. Oltre ad un danno economico, per aver alimentato il mercato della contraffazioni, queste componenti “taroccate” mettono in pericolo le vite dei soldati che ne fanno uso. Intere missioni sarebbero compromesse se anche solo un piccolo Gps smettesse di funzionare.

Il fenomeno degli strumenti “taroccati” è più forte in Cina, ma esiste anche in Paesi come il Canada o la Gran Bretagna. Oltre all’enorme diffusione del “made in China” nel settore armi, tra i motivi dell’errore vi sono anche gli scarsi controlli dei contractors che si occupano della vendita e dell’acquisto della merce, e che puntando al risparmio spesso scelgono di chiudere un occhio, non svolgendo approfondite verifiche sulla provenienze di quanto acquistato.