Banca d’Italia, Visco: “Ok alla flessibilità sul lavoro, ma basta precarietà”

Pubblicato il 28 Maggio 2012 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il mercato del lavoro italiano ha ”acquisito molta flessibilita’ e questo ha portato piu’ occupazione giovanile” e ora ”e’ giusto il dibattito sulla flessibilita’ buona e cattiva che non vuole dire precarieta”’. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco in un intervento in un incontro al Quirinale. Visco ha rilevato come la flessibilita’ del mercato del lavoro, specie dei giovani, ”non vuol dire precarieta’ ma accettare che oramai si lavorera’ in posti diversi e non con la stessa funzione”. Il governatore ha quindi rilevato come ”questo e’ il punto cruciale” oggetto anche del dibattito dentro e fuori il Parlamento che investe le modalita’ della flessibilita’.

Non solo lo Stato ma anche la societa’ deve aumentare gli investimenti in conoscenza i quali ”convengono”, ha aggiunto Visco, riconoscendo come ”esistano delle responsabilita’ dello Stato” nella minore adeguatezza del sistema scolastico e universitario italiano rispetto agli scorsi anni ma ha spronato ”la societa’ e noi tutti a investire di piu’ in conoscenza”.In Italia -ha aggiunto- ”prevalgono alcuni modelli mentre deve prevalere l’affermazione del merito”.

La flessibilita’ del lavoro ”ha consentito alle Pmi di ridurre i costi”, sostituendo ”il lavoro costoso dei lavoratori anziani con quello molto economico dei giovani”, ma queste non hanno ”cambiato la loro natura” rimanendo poco capaci di innovare i prodotti, ha aggiunto Visco.