Cina, nel 2015 i nuovi ricchi saranno pari agli abitanti di Italia, Francia e Germania

Pubblicato il 21 Febbraio 2011 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo essere diventata la seconda potenza economica al mondo, la Cina si appresta ad avere nei prossimi dieci anni una classe di ‘nuovi ricchi’ paragonabile all’intera popolazione dell’Europa occidentale ed in grado di offrire alle imprese italiane opportunità di crescita enormi.

Secondo uno studio di Confindustria, ”nel 2015 i cinesi benestanti ammonteranno a 201 milioni, il 14,5% della popolazione, una dimensione pari a quelle di Francia, Germania e Italia messe assieme, dove la popolazione nel 2015 è stimata a 206 milioni e il Pil medio pro capite a 32,738 dollari”.

Nel 2020, aggiunge sempre Confindustria, ”ci saranno 424 milioni di benestanti in Cina, il 29,8% della popolazione totale. Una grandezza paragonabile a quella di tutta la popolazione dell’Europa Occidentale, stimata nel 2020 a 421 milioni con un Pil medio pro capite di 36,088 dollari”. Dati che sottolineano come i ‘nuovi ricchi’ cinesi diventeranno un’importante fonte di domanda mondiale e dunque, spiega Viale dell’Astronomia, un popolo di consumatori ”molto rilevante per le imprese italiane, in particolare per i produttori di beni di fascia medio-alta, che devono fare i conti con la debolezza della domanda dei consumatori occidentali”.

Insieme al numero dei ricchi crescerà anche quello dei prodotti di lusso acquistati: già nel 2010, secondo un’analisi della Coldiretti, le esportazioni di vino italiano verso la Cina hanno visto un’impennata del 109% proprio grazie a questi ‘nuovi ricchi’ che ormai acquistano prodotti di qualità. E in base alle stime di Confindustria, nei prossimi dieci anni i consumi della classe benestante cinese dovrebbero passare dal 36% del Pil nel 2010 al 50% nel 2020, pari a 5.575 miliardi, ossia il 10,3% dei consumi mondiali.

Aumentare il contributo dei consumi alla crescita del gigante asiatico è anche uno degli obiettivi prioritari del dodicesimo Piano quinquennale di Pechino per il periodo 2011-16. Tuttavia Confindustria avverte che la Cina è un Paese immenso e quindi ”diventa essenziale per le imprese, non solo avere una stima della dimensione presente e futura della classe benestante, ma anche localizzarla, distinguendo tra province e tra aree urbane e rurali”.

Secondo lo studio di Viale dell’Astronomia, i nuovi ricchi sono concentrati soprattutto nell’est del Paese, ovvero nelle province ”del Guangdong con il 13% della classe benestante nazionale; Jiangsu, 11,6%; Shandong, 9,9%; Shanghai, 9,3% e Pechino 6,4%”. Tra le caratteristiche distintive dei consumatori cinesi c’è una netta preferenza per l’e-commerce, ”che sta crescendo in Cina più che in qualunque altra parte del mondo”, spiega Confindustria, sottolineando che ”da gennaio a giugno 2010 il numero di persone che ha utilizzato la rete per fare shopping ha raggiunto i 142 milioni”. La fascia di età che spende di più è compresa tra i 20 e i 44 anni, al 2009 rientravano in questo gruppo 460 milioni di persone, quasi il 40% dell’intera popolazione cinese.

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