Crisi, Tremonti: “Evitata una catastrofe, ora l’Europa è più forte”

Pubblicato il 11 Maggio 2010 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA

L’accordo raggiunto nell’Ecofin per proteggere l’euro e mettersi al riparo dalla speculazione ha consentito di “evitare la catastrofe”. Lo ha sottolineato lunedì il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che in una serie di passaggi televisivi (Sky e Tg1) rivendica anche il ruolo che l’Italia ha avuto, e in particolare il premier, Silvio Berlusconi, nell’arrivare all’accordo. Accordo che tra l’altro, sottolinea il ministro degli Esteri, Franco Frattini, non impone all’Italia, così come invece è accaduto agli altri paesi (Grecia, Spagna, Portogallo) di mettere immediatamente mano ai conti pubblici con una manovra bis in corso d’anno.

“L’Europa – dice Tremonti – ora è molto più forte. Abbiamo temuto non che fosse più debole, ma che alla fine si dissolvesse; invece alla fine ha dimostrato di essere capace di fare il bene di tutti”. Insomma “il bene comune ha vinto contro la speculazione” e questo anche perché “dietro i grafici e i numeri ci sono anche le famiglie”.

Tremonti non nasconde la drammaticità dei momenti appena trascorsi: “La partita che abbiamo giocato era quasi per la vita o per la morte. Se fosse fallita avremmo avuto la caduta dell’euro e quindi del dollaro e delle altre monete. Sarebbe stata un catastrofe quasi globale”.

Tremonti rivendica poi il ruolo giocato dall’Italia in questa situazione: “Quello dell’Italia è stato un ruolo importante tanto sul piano tecnico, cioé nella stesura delle carte e nella ricerca delle soluzioni, quanto politico. Ha giocato un ruolo molto importante il Presidente del Consiglio italiano che si è accordato con gli altri capi di stato e di governo. E’ stata un’azione che ha visto ben figurare l’Europa e in Europa l’Italia”. Il vertice della notte si è concluso con una richiesta di ulteriori interventi su Spagna e Portogallo.

Nulla invece sull’Italia che, se rispetterà quanto già programmato, non ha bisogno di manovre-bis per ridurre ulteriormente il proprio deficit. Lo evidenzia anche Frattini che rassicura sul fatto che “non saranno necessarie manovre” per contribuire al fondo europeo. “Non si è trattato, non si tratta e non si tratterà di spesa, – aggiunge Frattini – ma di prestiti che non incidono in quanto tali sul deficit”. Quindi – ribadisce – “Non saranno misure che peseranno sul deficit nazionale: si tratta di garanzie, quindi di un deterrente. Non ci saranno spese supplementari: le tasche dei cittadini non saranno aggravate”.

Un messaggio questo che arriva anche dalla Commissione Ue che ha ribadito le raccomandazioni fatte dall’esecutivo europeo in marzo, nel rapporto in cui si dava una valutazione sul Programma di stabilità aggiornato. In quel rapporto si chiedeva al nostro Paese di “cogliere tutte le possibilità” per ridurre il deficit e soprattutto un elevato debito pubblico destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni. E si invitavano le autorità italiane ad essere pronte ad adottare “ulteriori misure” nel caso di un peggioramento dello scenario macroeconomico.